Domenica i bambini della scuola elementare di Brattirò, coordinati dalle loro maestre, per il secondo anno consecutivo hanno organizzato il Presepe Vivente ambientandolo nelle cosiddette “vinee”, cioè le viuzze del centro storico del paese.
Ho cercato di documentare questa iniziativa scattando alcune foto. Tuttavia, essendo arrivato a manifestazione iniziata ed essendo andato via prima che finisse, la mia rassegna fotografica è incompleta. In particolare, mancano le foto dei bambini in chiesa, dove è stata allestita la grotta della Natività.
L’iniziativa mi è piaciuta. Oltre che per il precipuo obiettivo legato alla rievocazione religiosa della nascita di Cristo, credo che una manifestazione del genere sia positiva perchè è un modo per spronare i bambini e tutta la comunità a riscoprire determinati spazi del paese, luoghi oggi quasi disabitati, ma che rappresentano il nostro passato, la nostra storia, le nostre radici…la nostra identità e cultura.
Personalmente ho provato forti sensazioni entrando nuovamente, a distanza di tanti anni, nella bottega di “Masciu Ntoninu”, falegname di Brattirò scomparso da parecchio tempo il cui “laboratorio” si trovava in Piazza delle dame. Da bambino, siccome questa bottega era praticamente attaccata all’edificio presso il quale abitava mia nonna, andavo spesso ad osservare, con stupore e curiosità, MasciuNtoninu al lavoro. Ricordo che con i bambini che abitavano nelle “vinee” giocavamo spesso “ammucciatea” (nascondiglio) e talvolta ci nascondevamo proprio da “MasciuNtoninu”. Ho ancora nelle narici l’odore del legno che emanava ogni angolo della bottega, rimasta, praticamente, come l’avevo vista l’ultima volta tanti anni fa.
Credo che sensazioni simili domenica sera le abbiamo provate un po’ tutti i brattiroesi “perlustrando” i vari spazi del centro storico che, per l’occasione, è come se avesse ripreso a vivere trasportandoci con la memoria ai ricordi, più spensierati e belli, della nostra infanzia o comunque ad un’epoca passata che è stato bello “riassaporare”.
Un plauso, oltre che ai bambini ed alle loro insegnanti, lo voglio fare anche al maestro Francesco Braccio, mio carissimo amico, musicista e musicologo che stimo moltissimo, il quale, con la sua chitarra, ha animato la serata intonando canti tradizionali per le vie del centro storico brattiroese.
Non mi dilungo ulteriormente. Mi scuso per la già accennata incompletezza della rassegna fotografica.
MarioVallone
Caro Mario, non per presunzione o arroganza, capiamoci subito, ma credo che il lavoro piu’ grande e piu’ bello l’abbiano fatto alcuni fra mamme e papa’. Certo, io mi metto nel mezzo, ma sol perche’, siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto e di quanto siamo stati bene insieme, questi giorni a lavorare. Mi faccio portavoce, ma credo che tutti la pensino come me. Un saluto al prossimo anno!!!
Mi associo Anna è stato bello collaborare insieme!Pochi ma buoni!