RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO. Avverto sempre un certo fastidio quando, chiamato in causa dall’avvocato di Totò Riina (così si era pomposamente autodefinito qualche tempo addietro sulle pagine di alcuni giornali locali l’avvocato Sandro D’Agostino), devo rispondere alle sue farneticanti illazioni e considerazioni fuori luogo e fuori tema. Per lunghi mesi ho deciso di ignorarlo, di ignorare la sua mania di protagonismo, di apparenza, di visibilità, che nulla hanno a che fare con un legittimo tentativo di aprire un dibattito sulle cose politiche della città, su un legittimo tentativo di partecipazione alla vita pubblica, dibattito al quale ci sottraiamo volentieri in molti, considerata la pochezza di stimoli e di considerazioni politiche che sono venute e che provengono dalla penna del tale. Seguirò per molto tempo l’ imperativo che mi sono imposto, perché penso di aver fatto bene, con la piccola eccezione rappresentata da questa nota, lasciando parlare i fatti più di ogni altra cosa e consigliando ai miei colleghi amministratori altrettanta indifferenza di fronte alle pochezze verbali e sostanziali rappresentate dalle note dell’emerito avvocato. Questi fatti, che declinerò al momento opportuno e nel dettaglio, qui solo accennati, vedono un sindaco impegnato 18 ore al giorno per la risoluzione dei problemi della città, da anni disamministrata o amministrata saltuarialmente, (senza citare i danni fatti dall’ultima amministrazione targata Repice, D’Agostino & C.), una giunta esecutiva pronta ed attenta che è riuscita a portare a casa importanti finanziamenti che spaziano dalle opere pubbliche ai depuratori, dalle scuole agli eventi culturali e molto altro ancora.
Mi chiedo e chiedo ai lettori del vostro sito e tutti quanti si siano imbattuti nelle elucubrazioni azzeccagarbugliate degli ultimi mesi dell’eterno personaggio in cerca d’autore, quali siano state le ragioni che possano aver mosso il pirandelliano soggetto ad associare le primarie del PD alla mia persona, alle mie scelte politiche, alla mia adesione al PDL. Tenterebbe il D’Agostino di porre in essere quanto probabilmente appreso nell’arte della retorica forense, ovverosia un tentativo di contraddittorio nella speranza di ricavarne un possibile vantaggio difensivo e in questo caso politico. Non credo sia riuscito nell’intento perché di pratica forense deve farne ancora molta, di pratica politica altrettanta e, vistolo all’opera, sia nella prima che nella seconda attività, credo che l’antico motto per il quale la materia per essere trasformata deve prestarsi a tale trasformazione o come meglio si suol dire “all’arte”, coincida e calzi alla perfezione per dire tutto sul suo conto. Una retorica fine a se stessa la sua, per la pochezza delle considerazioni e per l’incoerenza sostanziale che denotano i suoi giudizi e le sue “riflessioni” sulla politica del territorio di Tropea, sulla mia persona, sul PDL e su tutto ciò che tenta di dire da anni, e ha tentato di fare in 16 mesi. Ancora una volta, per usare una metafora conosciuta, l’avvocato D’Agostino ha preso un grande abbaglio.
Ma andiamo al dunque.
A Tropea, a guidare la città, come suddetto, c’è un ottimo amministratore che negli anni ha dimostrato di saper amministrare al meglio la cosa pubblica con o senza partiti di riferimento. Ricordo al finto smemorato D’Agostino che a guidare la città c’è un’amministrazione che non è targata Pdl ma era e rimane una lista civica con sensibilità, culture ed appartenenze variegate. Ricordo ancora che il Sindaco Gaetano Vallone non ha mai voluto cucire liste di partito (a ragion veduta), ma ha sempre capitanato liste civiche, pur mai nascondendo la sua fede e la sua sensibilità nei valori e nelle politiche della destra nazionale. La sua, pertanto, è una forzatura retorica, solo questo, che non regge alla prova dei fatti.
Il sottoscritto poi è persona libera, dalla testa ai piedi, (possiamo dire altrettanto di D’Agostino?), profondamente radicato nella cultura del personalismo cristiano, della libertà dell’individuo, nella mistica del bene in quanto mezzo per raggiungere obiettivi concreti per il popolo, nonché veicolo per un viatico più snello e più felice al raggiungimento della salvezza del mondo e dell’anima, che rigetta al mittente le perfide e tendenziose illazioni mosse a suo carico. Ho aderito al Pdl da uomo libero, perché ritenevo potessero ancora funzionare quelli che un tempo si definivano i quadri d’area, quelli che un tempo si definivano “giochi” leali di appartenenza, (il centrodestra, anzi la destra sociale, senza alcun mistero è l’area politica a cui molti di noi fanno riferimento), quelli che un tempo si definivano accordi taciti di lealtà e di reciprocità, e da uomo libero, COERENTE e credo anche coraggioso, ho deciso di lasciare quel partito, offrendo, almeno credo, valide motivazioni per tale scelta. La classe dirigente provinciale e regionale del Pdl non ha soddisfatto minimamente le mie aspettative e quanto ha proclamato durante la campagna elettorale. Avevo creduto in Giuseppe Scopelliti quale amministratore capace (ecco le ragioni per le quali la lista Uniti per la Rinascita portava il sottotitolo “con Scopelliti Presidente) e nel PDL; ma Scopelliti e il PDL hanno tradito, almeno finora, non me soltanto, ma le aspettative dell’intera città di Tropea, dell’intera Calabria. La militanza non è un presupposto per l’adesione ad un partito, prova ne è la stessa figura del D’Agostino, iscritto al PD senza alcuna militanza, con l’aggravante, la sua, di averlo etichettato tempo addietro e pubblicamente come un partito di plastica. Oggi chiede ai militanti di continuare nello spirito delle primarie, ieri li definiva personaggi di plastica.. A tal proposito, mi chiedo e chiedo allo smemorato D’Agostino, quale sia stata la sua posizione e la sua coerenza, quando il suo ex Capo, sponsorizzato da Chiamparino del PD in campagna elettorale e dai vertici del PD provinciale, ha poi abbracciato appassionatamente il centrodestra e il Governatore Scopelliti. Avete visto voi una nota del D’Agostino nella quale biasimava tale comportamento? Avete sentito il D’Agostino smarcarsi da quella situazione di trasversale e classico voltagabbana rappresentata dall’ex sindaco e dall’ex giunta comunale di Tropea?
Dice che a Tropea governerebbero i professionisti della destra targata PDL, ma non si chiede il D’Agostino quali altri professionisti vorrebbero da anni, peraltro senza mai riuscirci, governare la città. Si è mai chiesto il D’Agostino dove militi il suo ex vicesindaco ed amico Pino Rodolico? Glielo dico io: dopo il PD è andato nell’UDC nella speranza di una nuova verginità politica. Si è chiesto dove si sia iscritta vorrebbe militare la sua mentore e collega avvocatessa? Glielo dico io: nel PDL! E qui mi fermo!
Pensate un po’ che straordinaria macchina di trasversalismo politico ha in casa propria il D’Agostino. Lui nel PD, il Rodolico nell’UDC e la sua mentore nel PDL. Della serie: meglio tre che uno. Della serie: se un partito va bene e conquista il potere c’è l’amico Tizio che ci rappresenta; se invece quel partito va male, allora ci sarà l’amico Caio a tutelarci.
Pur non volendolo contraddire sulle ragioni per le quali ha deciso di appoggiare il Sindaco di Firenze alle primarie del PD, ritenendole ragioni legittime e personali, né entrare nel merito della questione primarie, sono certo e convengo con lui che il risultato del 46% a favore di Renzi sia un risultato eccezionale. Peccato per Renzi che, non sapendo ancora a chi deve questo risultato (glielo faremo sapere con una missiva), si ritroverà presto con pochissimi simpatizzanti nella città di Tropea. Ma di questi tempi, all’avvocato D’Agostino, non rimane altro che consolarsi con questi dati. Lo capisco e contestualmente lo compatisco. Ad Maiora avvocato D’Agostino ed al prossimo appuntamento elettorale!
Lucio Ruffa
Assessore alla Cultura di Tropea
DOVREBBE SPECIFICARE SEMPRE CON NOME E COGNOME PERCHE’ DI AVVOCATO D’AGOSTINO IN PROVINCIA CE NE SONO DIVERSI.COMUNQUE LA QUERELLE SOCIALE E POLITICA E’ SEMPRE BENVENUTA PERCHE’ INTRISA DI GRANDE E FINE CULTURA.