In occasione dell’Anno della Fede e del 25/mo anniversario della nascita della Fondazione Migrantes, sono stati circa 7000 gli artisti dello spettacolo viaggiante, nei giorni 30-11 e 01-12-2012, provenienti da ogni parte del mondo a invadere di suoni e colori, Via della Conciliazione e la sala Paolo VI nel Vaticano a Roma. Circa trecento i gruppi presenti: folkloristici, zampognari, fieranti, artisti di strada, circensi, pupari, bande musicali; tra questi: il Complesso Bandistico G. Verdi di Zungri, piccolo paese della Calabria in provincia di Vibo Valentia. Sempre per la Calabria erano presenti il gruppo bandistico di Spezzano Sila e il gruppo folkloristico “Asprumunti” di Cardeto (RC). Ad organizzare l’evento, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, insieme alla Migrantes e al Vicariato di Roma. Sul lato sinistro del colonnato di S. Pietro, per la prima volta, si è insediato il teatro tenda del circo e una giostra di cavalli, esempi del più classico e tradizionale spettacolo viaggiante. Nel pomeriggio di Venerdì, intorno alle ore 17, lungo il colonnato, lato destro, si è formata una lunga coda colorata diretta verso l’ingresso della basilica, per partecipare alla celebrazione della S. Messa, presieduta da S. Em. Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i Migranti e gli Itineranti. La funzione liturgica è stata animata da una corale di matrice sarda e da bande musicali, le quali hanno intonato il canto “Dov’è carità e amore, lì c’è Dio”, nell’offertorio; “Il pane del cammino” nella comunione, e “Resta qui con noi” canto finale. Alcuni di questi gruppi, successivamente, si sono esibiti davanti la basilica di S. Pietro, e tra questi ha destato l’ammirazione dei presenti, “La zampogna” di Treviso. Sabato 1 Dicembre, intorno alle ore 8, i gruppi si sono ritrovati nello spiazzale di Castel S. Angelo. La banda di Zungri, disposta sul lato sinistro dello spiazzale, ha fatto il suo ingresso sul viale della Conciliazione, intorno alle ore 10. La disposizione dei 38 musicanti, componenti la banda è stata di 8 file per 5. In testa il presidente della banda, Pietro Limardo con il gonfalone del Comune, a fianco il Sindaco di Zungri Arch. Francesco Galati e il maestro della banda prof. Antonio La Torre. Al segnale del capobanda, Gianmarco Caputo, la banda si avvia ed avanza sull’ampio viale, con un perfetto tempismo geometrico, al ritmo delle note musicali. Elegante nella divisa, disinvolta nell’esecuzione strumentale, nonostante la pioggerellina in corso, la banda, merita gli applausi e i fotogrammi degli astanti ai bordi della strada. L’ingresso nella sala Paolo VI, è sotto una pioggia ormai intensa, si è tutti bagnati e si cercano le aree ancora libere nella sala. Sul palcoscenico si esibiscono acrobati del circo, gruppi folclorici, majorette, sbandieratori , ma, l’attesa è tutta rivolta all’arrivo, nella sala, del Santo Padre al cui annuncio, tutti i presenti si alzano in piedi e rivolgono lo sguardo all’indietro verso l’ingresso principale. Passano alcuni minuti di attesa, poi un’ ulteriore comunicazione e un tripudio di applausi accoglie l’entrata del Papa direttamente sul palcoscenico. Si susseguono altre tre esibizioni davanti al S. Padre, quella di un maestro puparo siciliano e due circensi con siparietto finale. Sul palco vengono portati, dal suo domatore, due cuccioli di leone. Il Papa, allunga la mano per accarezzare uno di essi, ma il leoncino emette un ruggito aggressivo; segue un riso collettivo all’interno di tutta la sala.
Nel suo discorso conclusivo, il Pontefice pone l’attenzione sui mestieri degli artisti viaggianti, “I vostri mestieri richiedono rinuncia e sacrificio, responsabilità e perseveranza, coraggio e generosità: virtù che la società odierna non sempre apprezza, ma che hanno contribuito a formare, nella vostra grande famiglia, intere generazioni”. “La Chiesa si rallegra –prosegue il S. Padre – per l’impegno che dimostrate ed apprezza la fedeltà alle tradizioni, di cui a ragione andate fieri. Essa stessa che è pellegrina, come voi, in questo mondo, vi invita a partecipare alla sua missione divina attraverso il vostro lavoro quotidiano. La dignità di ogni uomo si esprime anche nell’esercizio onesto delle professionalità acquisite e nel praticare quella gratuità che permette di non lasciarsi determinare da tornaconti economici”, e conclude soffermandosi sulla necessità di una nuova evangelizzazione nel mondo– “Benché la vita itinerante impedisca di far parte stabilmente di una comunità parrocchiale e non faciliti la regolare partecipazione alla catechesi e al culto divino, anche nel vostro mondo si rende necessaria una nuova evangelizzazione. Auspico che possiate trovare, presso le comunità in cui sostate, persone accoglienti e disponibili, capaci di venire incontro alle vostre necessità spirituali”.
Uno scrosciante applauso ha accolto la fine dell’intervento del Pontefice, i gruppi bandistici si sono alzati, intonando l’Inno di Mameli. Si conclude così la due giorni a Roma degli artisti dello spettacolo viaggiante. La comitiva artistica zungrese riprende la via del ritorno verso la terra di Calabria; nel suo bagaglio, racchiude l’orgoglio di essersi esibita con il proprio gruppo bandistico, attraverso una delle vie più prestigiose del mondo, l’ammirazione di tanti ragazzi che hanno visto per la prima volta alcuni tra i più prestigiosi monumenti, la gioia di aver visto dal vivo il Santo Padre, Papa Benedetto XVI. In una piccola comunità come Zungri, il ricordo resterà certamente indelebile nel tempo, tanti le ricorderanno e le racconteranno, le giornate della banda di Zungri a Roma.
Francesco Fiamingo
Immagini della funzione religiosa
La sfilata della Banda di Zungri
Testi e immagini di Francesco Fiamingo al seguito della comitiva Zungrese