Serra San Bruno, Mirko Tassone: “E’ necessario fare chiarezza”

Condividi il post:
Mirko Tassone

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO. “Un uomo è tale più per le cose che tace, che per quelle che dice”. Il sindaco e la sua maggioranza si sono, forse, ispirati all’aforisma di Camus per nascondere ai cittadini i retroscena del caso più inquietante e clamoroso della storia politica cittadina. L’ormai famigerato “caso Zaffino”, tiene banco, da oltre un anno, senza che cittadini e consiglieri di minoranza abbiano la possibilità di conoscere la verità. Sindaco ed assessori continuano a tacere. Un silenzio non interrotto, neppure con l’arrivo, della commissione d’accesso agli atti. Un evento che, già di per se, fotografa una situazione anomala e scaglia Serra ai confini della terra di nessuno. Non intendiamo avviare un gioco al massacro, convinti che, allo stato, questa ed altre vicende, non debbano essere utilizzate come arma di lotta politica. Non auspichiamo lo scioglimento del consiglio, ma confidiamo nel lavoro svolto dalle istituzioni preposte. Non desideriamo, pertanto, entrare nel merito delle tegole giudiziarie cadute in testa all’amministrazione cittadina, tuttavia riteniamo che, su alcune vicende, l’atteggiamento, del sindaco e della maggioranza, più che al silenzio, assomigli all’omertà. A dimostrarlo una serie di fatti incontrovertibili. A cominciare, dalla convocazione del consiglio comunale alle 9 di mattina, con l’evidente scopo di limitare la partecipazione dei cittadini; per finire, alla continua violazione di norme legislative e regolamentari, con l’omessa risposta alle interrogazioni ed alle interpellanze. In particolare, le risposte non date agli atti di sindacato ispettivo e di controllo denotano, non solo arroganza, ma, anche, un comportamento proteso a nascondere informazioni e circostanze importanti sull’attività amministrativa. E’ necessario fare chiarezza! A partire dalle dichiarazioni del sindaco, che, nel corso dell’ultima seduta di consiglio,  ha asserito di aver revocato la delega all’assessore Zaffino dopo essere venuto “ a conoscenza di alcuni documenti presenti presso gli uffici del Patto territoriale”. Documenti sul cui contenuto, nonostante le reiterate richieste, il sindaco, non ha sentito la necessita di rendere edotto il consiglio. Un fatto clamorosamente grave, tanto più che l’atto, sottoscritto dal sindaco, con il quale è stata revocata la delega all’ex assessore Zaffino riporta quale motivazione la “necessità di rilanciare l’azione amministrativa”. Il sindaco, quindi, per sua implicita ammissione, ha dichiarato il falso al cospetto dell’intero consiglio. A ciò si aggiunga, che, la responsabilità della presenza della commissione d’accesso va ascritta unicamente ai misfatti compiuti dalla sola maggioranza. In tutto questo tempo, nessuno ha, infatti, sentito la necessità di fare chiarezza sui contenuti dell’esposto presentato dall’ex assessore Zaffino. Per esempio, nessuno ha smentito o denunciato il “Corriere della Calabria” che, nell’edizione del 4 ottobre scorso, a pagina 28, ha pubblicato ampli stralci dell’esposto. Possibile che il Sindaco non abbia nulla da dire sul contento dell’articolo, nel quale si afferma, tra l’altro, che l’ex assessore Zaffino “sarebbe stato messo alla porta perché ritenuto soggetto contiguo ad ambienti criminali”? In merito alle dichiarazioni rilasciate, in campagna elettorale, dall’allora coordinatore provinciale del Pdl, sulla sottoposizione al vaglio della prefettura della la lista guidata da Rosi, vorremmo sapere, per esempio, se e quando la lista è stata inviata in prefettura, quando è stata prodotto la risposta ed il contenuto della stessa. In caso contrario, vorremmo conoscere le ragioni di una bugia tanto clamorosa, quanto preoccupate. Così come, il sindaco dovrebbe chiarire se è vero che è stato “proprio lui a proporre la candidatura a consigliere” a Zaffino. Se è vero che, per vincere le “ritrosie” di Zaffino, “sarebbe intervenuto il consigliere regionale Nazzareno Salerno”. Se e quando avrebbe appreso della presunta contiguità “ad ambienti criminali” del suo ex assessore. Se è vero che ha “ordinato ad una dipendente comunale ” di retrodatare “alcuni documenti” dell’ufficio anagrafe? Se si, perché? Tutti quesiti che necessitato di una risposta che purtroppo non arriva. Non basta affermare che al “comune non ci sono atti illegittimi”. Tutti sanno, infatti, che il condizionamento della criminalità organizzata non si evince, necessariamente, da atti amministrativi, quanto da atteggiamenti, situazioni, frequentazioni che, spesso, condizionano la fase elettorale. La particolarità del nostro territorio richiede, quindi, un livello di attenzione e sorveglianza più alti che altrove. Per tale motivo, la politica non può e non deve essere distratta. Per tale motivo, la politica nello scegliere i propri candidati a ruoli istituzionali deve operare scelte rigorose ed intransigenti. Purtroppo,però, a Serra il “ dovere morale”  sembra essere soltanto un vuoto e disatteso slogan pronunciato in campagna elettorale.

Mirko Tassone, Consigliere comunale di Serra San Bruno

Commenti

comments

Lascia un commento

Vibonesiamo.it BLOG – Mario Vallone Editore is Spam proof, with hiddy
UA-40017135-1