Riceviamo e pubblichiamo.
Il 30 aprile scorso, l’Assessore Mancini si presentò alla stampa con un blocco di sale in mano contro, disse, i menagramo di professione, affermando che le critiche del PD alla Giunta Scopelliti sull’uso dei Fondi Strutturali Comunitari erano smentite dalle cifre e dai dati concreti della loro attività.
Oggi che, purtroppo, abbiamo l’ufficiale conferma che la Regione Calabria rischia di perdere oltre 373 milioni di euro per manifesta incapacità a gestire le risorse del POR FESR, lo stesso Assessore Mancini dovrebbe avere il coraggio di portare un intero sacco di cenere e cospargerselo sul capo davanti ai giornalisti, ammettendo di aver sbagliato, chiedendo scusa a D’Attorre, Maiolo e Principe contro cui si era scagliato.
Lo scorso 16 novembre, infatti, la Dott.ssa Tavano, Autorità di Gestione del POR scelta personalmente dal Presidente Scopelliti non si sa bene per quali meriti sul campo, ha comunicato a tutti gli enti, associazioni e rappresentanze di categoria che era necessario riprogrammare il POR FESR in quanto “…in considerazione dei ritardi attuativi di alcuni interventi disseminati su quasi tutti gli assi prioritari e in presenza di una crisi economica persistente, si è deciso di accogliere l’invito del Governo a conferire ulteriori risorse al PAC per l’attuazione delle misure citate e, nel contempo, di costituire un Programma esterno parallelo, in cui far confluire gli interventi strategici in ritardo attuativo”.
Traducendo dal linguaggio burocratese, la Regione Calabria accoglie l’aiuto proposto dal Ministro Barca alle amministrazioni in difficoltà, riduce la quota di cofinanziamento statale e accetta di trasferire il 13% dei fondi comunitari alla Stato (oltre 373 milioni di euro) affinchè li gestisca per conto nostro attraverso programmi ancora da scrivere ed attuare. Del perché di questa situazione, della logica di tale riprogrammazione, finora non un cenno dall’Assessore Mancini,non una spiegazione dal Presidente Scopelliti. E, come al solito, se replicheranno lo faranno con i soliti insulti diretti a chi osa opporsi o dissentire!
Eppure altro rispetto avrebbero meritato le imprese, i lavoratori, le Università, gli enti locali che si vedono rimandati interventi attesi da tempo per contrastare una crisi economica e sociale senza precedenti.
Con la riprogrammazione causata dall’inefficienza di Scopelliti, si rinuncia agli incentivi alle imprese per i Poli di Innovazione e per l’attrazione di imprese estere (- 25 milioni); si eliminano gli aiuti per gli impianti di biomasse e biogas (- 18 milioni) e l’istituzione del sistema informativo ambientale (-11 milioni); si rinvia la realizzazione delle case della salute e dei centri di assistenza per gli immigrati (- 86 milioni). Vengono ridotti gli stanziamenti per i Contratti Locali di Sicurezza (-15 milioni) e forti tagli subisce il patrimonio culturale regionale e le imprese che vi operano (-14 milioni). Vengono eliminati i 21 milioni di euro destinati alle imprese turistiche dopo i disastri burocratici che hanno danneggiato numerose aziende prima finanziate e poi revocate. Pesanti riduzioni subiscono le infrastrutture produttive e gli aiuti alle esportazioni (-39 milioni) ma soprattutto si dà un colpo mortale alle città più importanti della Regione che si vedono tagliati l’enorme somma di 141 milioni di euro dai PISU, nonostante i programmi siano in corso di attuazione e numerosi bandi siano stati emessi.
Una vera e propria dichiarazione di fallimento, con tagli indiscriminati attuati sulla base di motivazioni generiche e vaghe. Tutte queste risorse verranno adesso programmate e gestite dall’Amministrazione statale attraverso il Piano di Azione e Coesione (PAC) ed il Piano Esterno Parallelo (PEP). Quando e come non è dato saperlo, considerato che – a breve – le nuove elezioni determineranno, com’è logico, uno stop nelle attività del governo e dei ministeri coinvolti.
Quelle che erano risorse della Calabria e per la Calabria e che i calabresi avrebbero dovuto dimostrare di saper gestire adeguatamente, con tempi certi e con rinnovata efficacia tornano mestamente indietro per essere gestite da altri, sicuramente più capaci ma certamente più lontani dalla nostra terra. A noi che abbiamo fatto battaglie incessanti per far trasferire alla Calabria i Fondi Fas, mai trasferitici da Tremonti ed utilizzate per le quote latte dei leghisti, tutto ciò appare mortificante.
Ma d’altronde, cosa aspettarsi da un politico che ha lasciato nel dissesto la propria città, che ha mortificato la sanità calabrese riempiendola di tasse e inefficienza, che ha lasciato senza benzina gli autobus ed ha lasciato a piedi ed in miseria migliaia di cittadini calabresi? Il velo è squarciato. Tocca a Scopelliti decidere cosa fare davanti al palese e incontestabile fallimento della sua azione politico-amministrativo alla guida della Regione Calabria.
On. Franco Laratta
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