RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO. Il decreto legge riguardante il riordino delle province e, di conseguenza, l’accorpamento di Crotone e Vibo Valentia a Catanzaro, oltre a non tenere conto della Carta Costituzionale, lede profondamente l’identità che i territori hanno costruito negli ultimi vent’anni, mortificando ( non esiste altro termine ) un’intera popolazione che ha lavorato affinché il territorio, hinterland compreso, potesse migliorare ed adeguarsi ai tempi che cambiano, così come alle esigenze degli abitanti ed a quelle dei numerosi visitatori, non dimentichiamo infatti che la sola provincia di Vibo Valentia “muove” numeri stratosferici nel turismo regionale. Il voto contrario dei Parlamentari calabresi, il ricorso alla Corte Costituzionale inoltrato dalla Regione, l’opera di mobilitazione svolta dai comitati e dai cittadini non possono rimanere azioni “isolate”, non sono solo i “singoli” a dover agire ribadendo il proprio “no” alla soppressione delle due giovani province. L’incontro di venerdì a Palazzo Luigi Razza ha siglato ufficialmente l’intento comune della politica calabrese, che, indipendentemente dai “titoli” o dalle appartenenze, difende il proprio territorio dall’azione di un governo tecnico che cela, dietro la necessità del risparmio, il disinteresse nei confronti dei disagi che la provincia soppressa ed i suoi cittadini saranno costretti ad affrontare. Continueremo a batterci affinché il decreto non arrivi in Parlamento, ma se ciò dovesse avvenire, non possiamo essere lasciati soli. L’appartenenza ad un partito politico non rappresenta solo una tessera nel portafoglio, così come spendersi per la politica aderendo in pieno alle ideologie del Popolo delle Libertà, nel mio caso, non si limita alla “raccolta di voti”, lavoriamo insieme per il bene del territorio che rappresentiamo e da vice coordinatore del PDL provinciale chiederò alla direzione nazionale di esprimere parere negativo al riordino ed alla soppressione delle due province calabresi L’abolizione di Vibo Valentia ed il successivo accorpamento a Catanzaro cambierebbe di molto non solo l’assetto geografico del territorio, ma anche la vita dei cittadini, arrivando a limitare lo sviluppo già avviato di alcuni Comuni dell’entroterra vibonese. Considero la mia carica all’interno del Coordinamento provinciale del PDL una responsabilità nei confronti dei vertici del Partito, ma anche un obbligo morale verso il mio territorio e la “mia” gente, il “taglio” delle province non è la strada che ci condurrà al traguardo del tanto agognato “risparmio”, ci sono mille altri modi per evitare spese eccessive e non passano tutti dalle soluzioni indicate dal Governo Monti, se comunque il decreto dovesse trasformarsi in legge con i voti del PDL, rifletterò seriamente se rimanere tra le fila di un partito nelle cui azioni non riuscirei più a riconoscermi.
On. Alfonsino Grillo
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