Sabato a Caria la presentazione del libro “Figli del suo oratorio”

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La copertina del libro

“È una storia di Grazia, quella descritta in queste pagine, dense di pro­fonda emozione”. Con queste parole il sacerdote don Sergio Meligrana introduce l’ultimo libro di Francesco Pugliese, intitolato “Figli del suo oratorio”. Il libro, edito dall’agenzia Thoth (di cui l’autore del libro è socio fondatore),  racconta l’esperienza salesiana a Caria e verrà presentato sabato 10 presso il padiglione scolastico del paese. Francesco Pugliese, giovane cariese, è giunto alla sua terza pubblicazione: il primo libro, “La nostra regina Maria SS del Carmelo”, incentrato sul culto della comunità cariese verso la Vergine Maria e sulle tradizioni popolari ad esso collegate; il secondo libro, intitolato “Sotto le ali dela terra di Cheria”, è una raccolta di poesie, dalla quale traspare l’attaccamento dell’autore verso il suo paese. Dal terzo volume, invece, «vi traspare da ogni rigo, da ogni pagina, il rimpianto di un tempo ormai passato e nello stesso tempo la gioia di averlo potuto vivere». In ogni suo scritto emerge, dunque, una grande fede, un forte attaccamento alle tradizioni e alla comunità di Caria. Una comunità che presenta un passato quanto mai importante ed un futuro da ricostruire sulla base dell’esperienza vissuta. Tutto ha avuto inizio il 12 settembre del 1965, giorno in cui vi è stata l’apertura della casa FMA (Figlie di Maria Ausiliatrice) fortemente voluta da don Agostino Pugliese. Quattro suore Figlie di Maria Ausiliatrice così iniziarono ad operare per l’educazione cristiana della gioventù. Dal 1965 al 2000, la comunità cariese  ha vissuto splendidi anni, ha avuto modo di respirare l’atmosfera salesiana, ma soprattutto è stata affascinata dal Santo dei giovani, San Giovanni Bosco, al quale è stato dedicato lo stesso oratorio intrapreso dalle suore di allora e che tuttora si cerca di mantenere vivo. «Il Santo dei Giovani, dunque – afferma l’autore del libro- è un santo che mi è familiare fin dalla fanciullezza; ha accompagnato la mia cresci­ta umana e cristiana; è stato “presente” per intere giornate, in diversi momenti, in tante manifestazioni». La copertina del libro assume un significato importante. Di gran valore è il significato attribuito ad essa dallo stesso autore.  «Sullo sfondo vi è Don Bosco- afferma Pugliese- colui che ha dato vita a tutto il suo messaggio, il suo oratorio, il suo carisma, è arrivato a noi attraverso le FMA. Tutto ciò che abbiamo appreso, lo si deve trasmettere ai ragazzi (sullo sfondo anche i ragazzi dell’oratorio). Un attento osservatore capirà che non sono tutti ragazzi che hanno vissuto l’esperienza salesiana in prima persona, ma sono figli di quell’esperienza. Dunque è su loro che ci dobbiamo impegnare, affinché tutto quello che abbiamo appreso venga trasmesso a loro, nuove generazioni, uomini  e donne del domani. I ragazzi sullo sfondo si trovano su un prato, un ambiente di gioco e svago. Il loro mondo. È in quel mondo che si deve puntare. La Chiesa, la società non deve aspettare che i giovani  facciano il primo passo,  ma sono loro che devono andare incontro ai giovani. Sull’esempio di Cristo che non si chiudeva nel tempio, ma operava tra la gente». Ricche di significato le parole di un giovane che ha vissuto l’esperienza salesiana fin da bambino, che sulla scia di Don Bosco, oltre ad impegnarsi nel sociale, ha conquistato negli anni il cuore di tanti giovani, dimostrandosi attento e disponibile, guaritore di cicatrici che per quell’età possono sembrare insanabili. Quest’opera è un omaggio che l’autore vuole offrire a Suor Rosetta, da poco scomparsa, la quale ha contribuito a coltivare le radici cristiane della comunità cariese. È anche un omaggio a tutti i figli del suo oratorio, per non dimenticare i meravigliosi anni trascorsi nella casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Una semplice opera, quella delle suore, tramutata in una lodevole iniziativa che racchiude in sé un grande messaggio e ricolma i cuori della popolazione stessa: possa spingere ad operare sull’esempio di don Bosco, padre e maestro della gioventù.

Annalisa Fusca

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