L’epilogo infelice di questa nostra provincia non poteva non passare per loro, i nostri consiglieri e assessori provinciali, che si sono battuti a spada tratta, senza colpo ferire tra l’altro, per la difesa dell’istituzione provincia hanno, infine, deciso che forse era meglio terminare cosi questa pantomima. Insomma, molti parlano di coerenza politica, di istituzione da mantenere, da diritto all’opposizione, di responsabilità; e mentre si parla di tutte queste “nobili” tematiche nel nostro territorio chiudono le fabbriche, aumenta la disoccupazione, i giovani vanno via all’età di diciotto anni verso università o posti di lavoro da Roma in su. Negli ultimi due anni si è assistito a una fitta compravendita di consiglieri, di passaggi di cariche di dimissioni minacciate, della disperata ricerca del consenso all’interno del consiglio piuttosto che all’esterno. Abbiamo assistito a balletti di partiti politici della “nuova sinistra” tirar fuori lettere dai cassetti in nome di accordi presi in tempi lontani e non più rispettati, nuovo sostegno dato al presidente in nome di un senso di responsabilità nazionale di Scillipotiana memoria. Tutto questo ci fa capire, che alcuni soggetti politici del nostro territorio potranno cambiare partiti, simboli o leader da seguire, ma il problema sono proprio loro, sono loro che devono cambiare, mettendosi da parte fisicamente; i nostri nonni dicevano che il pesce puzza dalla testa.
Ma tornando alla istituzione provincia, se questa deve continuare a essere istituita, quando 24 persone non si trovano d’accordo sull’azione programmatica economica (il bilancio) è meglio un commissario straordinario, meglio abolirlo questo consiglio provinciale, piuttosto che mantenere 24 incompetenti. Questi 24 incompetenti ci costano 60 mila euro al mese di stipendio, 720 mila euro l’anno, e fino ad ora la bellezza di 3.360.000 di euro. Ma per fare cosa?
Non vi è coordinamento tra i comuni, non vi è una gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti con centri di stoccaggio per la differenziata, l’edilizia scolastica è a pezzi e ogni inverno gli studenti aumentano le loro giuste proteste, la difesa del suolo è a un punto fermo, poiché ogni inverno un numero consistente di metri cubi di terra continua a franare. A cosa serve questa provincia? A cosa servono questi consiglieri e assessori provinciali? Se questo è l’investimento che i cittadini vibonesi devono fare, è meglio che questo consiglio sia caduto, e che al più presto sia nominato un commissario che costerà sicuramente meno di 60 mila euro al mese. Questo consiglio non ha tutelato i lavoratori del suo ente, continuando a sfornare contratti a progetto verso disoccupati e cassintegrati, ma senza una vera pianificazione lavorativa che non si fermasse ai 3,6,12 mesi di attività per poi tornare a casa; ma una pianificazione del lavoro, nelle condizioni dell’ente, di lunga durata, lo abbiamo detto e lo continuiamo a ripetere: raccolta differenziata, bonifica delle discariche, difesa (vera) del territorio. Per carità il PdCI rimane fermo sulle proprie posizioni di solidarietà nei confronti dei lavoratori e sempre lo sarà, ma bisogna invertire la rotta, tutti noi dobbiamo chiedere i nostri politici di fare i conti con la collettività, piuttosto che con gruppi di lavoratori provenienti da questo o quell’altro ente privato. Bisogna essere onesti e coerenti con i lavoratori, perché non si può “vivere” sule spalle di precari, disoccupati e cassintegrati, impiegandoli temporaneamente e usandoli come bacino di voti. Questo consiglio provinciale ha invece, in totale sintonia con l’amministrazione Bruni, continuato a sfornare progetti e continuato ad assumere lavoratori, rendendo la provincia un consistente bacino di voti da gestire in base alle votazioni da effettuare e aumentando esponenzialmente la pianta organica portandola in percentuali maggiori di centri italiani ben più importanti.
Sul lavoro avete fallito, sull’ambiente avete fallito, sulla difesa de territorio avete fallito. Il nostro partito saluta positivamente la vostra caduta auspicando l’immediato arrivo di un commissario, che sicuramente non potrà fare peggio di voi. Avete regalato una bruttissima pagina alla nostra provincia, l’ultimo presidente della nostra provincia sarà ricordato, non per il lavoro svolto egregiamente, ma per essersi dimesso prima non avendo più credibilità nella sua assise.
Noi non aspettiamo la replica sul giornale, e non risponderemo più nemmeno quando saremo tirati in ballo direttamente. Chi vuole confrontarsi con noi ci trova in piazza, tra la gente comune, quella che soffre la crisi è senza lavoro e vive sulla propria pelle le scelte sbagliate di questo modo di fare politica.
Noi allo sporcare d’inchiostro le pagine dei giornali preferiamo i contenuti, e quelli si possono trovare solo parlando con la gente.
Partito dei Comunisti Italiani – Vibo Valentia
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