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Lucio Ruffa lascia il Pdl: “Dimissioni immediate ed irrevocabili”

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Ai coordinatori del Pdl

Alfonsino Grillo e Nazzareno Salerno

89900 Vibo Valentia

SEDE PDL Via Corrado Alvaro

alfonsino.grillo@consrc.it

nazzareno.salerno@consrc.it

Al Segretario Nazionale del PDL

Angelino Alfano

c/o Gruppo Parlamentare PDL

Camera dei deputati

ROMA

E p.c

All’ex Consigliere Provinciale del PDL Avv. Nino Macrì

Via Piave

89861 Tropea (VV)

avv.giovannimacri@tropea24ore.it

Oggetto:  dimissioni immediate ed irrevocabili dalla direzione provinciale del PDL e dal partito (anticipate via mail)

Lucio Ruffa (foto Tropeaperamore.it)

Il  sottoscritto,

Lucio Ruffa, da riconoscere come nato a Vibo Valentia il 6 Agosto 1967, in qualità di iscritto al partito e in quello di membro della direzione provinciale del PDL di Vibo Valentia, con la presente rimette le proprie dimissioni dalla direzione provinciale di codesto organo e dal Pdl.

Le ragioni di tale scelta, di natura squisitamente ed esclusivamente politica che espliciterò anche attraverso gli organi di stampa, possono ricondursi ad una sola ragione di fondo: non mi riconosco più né  nella linea politica del Pdl provinciale, né in quella del PDL regionale e nei suoi vertici dirigenziali.

La lontananza del  partito dalle problematiche più importanti della mia città nella quale ricopro il ruolo di Assessore, in primis quella dell’Ospedale cittadino ridimensionato da ospedale generale ad ospedale di servizio,  unitamente alla drastica diminuzione dei posti letto dei nosocomi vibonesi, portati  ai minimi termini con il decreto 106 del Governatore della Calabria, nel silenzio generale dello stesso partito, nonché nelle sterili e poi rientrate dimissioni da presidente della commissione sanità regionale dell’onorevole Nazzareno Salerno, unitamente alla questione depurazione delle acque fognanti della costa, che malgrado tutti gli appelli in TV e sulla stampa, malgrado gli impegni presi da parte dello stesso Governatore, mi hanno convinto, in modo assolutamente chiaro, che non sia questo il partito dove, nei prossimi anni, dovrò spendere energie e passione politica.

Se poi penso al “treno d’amare” e alla assurda scelta di discriminare la Costa degli Dei dalla mobilità turistica 2012, allora mi chiedo che senso abbia militare e spendersi in un partito che dovrebbe inserire il vibonese e la sua costa fra le priorità delle politiche turistiche regionali, ma che non osa alzare il tiro ed è miope di fronte all’evidente ed ormai acclarata insoddisfazione generale non solo del vibonese ma di tutta la Regione. Assisto inerme e sconsolato, da mesi, al silenzio assoluto ed assordante di chi questo territorio dice di amare, da chi questo territorio dice di voler rappresentare nell’interesse generale, da chi, maggioranza di governo, preferisce il silenzio alla proposta e alla rappresentanza.

Ultima di una lunga serie la questione Porto di Tropea. La Regione Calabria, senza alcuna giustificazione, a nome del responsabile funzionario della sezione urbanistica, senza ascoltare le nostre ragioni, senza nemmeno una telefonata per cercare di comprendere il perché della scelta della “transazione” con la società che ha mosso ricorso al Consiglio di Stato, ha emesso una vergognosa ed approssimativa nota nella quale si condannava “in toto” il nostro operato.  In buona sostanza, anche per questa questione, anziché ritrovare un partito unito che ascoltasse le nostre ragioni, che ci aiutasse a portarle avanti, ci siamo ritrovati soli e con noi la città di Tropea che vede affondare la sua infrastruttura migliore nelle sue stesse acque, infrastruttura bellissima, fiore all’occhiello non solo della città di Tropea ma di tutto il vibonese. Ho atteso con ansia e trepidazione l’esito della valutazione sui PISL, unico strumento finanziario degli ultimi anni in grado di garantire un minimo di sviluppo attraverso la riqualificazione  di aree strategiche per il territorio, ed in particolare al PISL denominato “destinazioni turistiche”. Anche questo strumento di sviluppo locale è stato snaturato nella sua logica di fondo, quella dell’integrazione e dello sviluppo di un intero territorio, divenendo ed inquadrandosi, considerati gli esiti delle graduatorie pubblicate recentemente, nella solita ed ormai trita e ritrita politica dei finanziamenti “a pioggia” che hanno denotato per anni la politica calabrese come una politica non capace di compiere scelte strategiche e coraggiose.

Per concludere, devo amaramente constatare che quella forma di cambiamento nel fare politica, paventata e ostentata con forza sia dal PDL provinciale e regionale, sia dallo stesso governatore Scopelliti, non era né vera, né a questo punto più credibile. Nessuna differenza sostanziale si registra nelle politiche del vibonese da quando al governo della Regione c’è il centro-destra al potere. Non riesco ad intravedere, pur sforzandomi di non essere critico, quali siano stati in questi quasi tre anni gli interventi concreti e seri che con ben cinque consiglieri regionali eletti nel centrodestra vibonese, (uno di essi è anche assessore),  si sono portati avanti.

La gente, me per primo, credeva e sperava che si invertisse la rotta, si cambiasse registro, accordandoci nell’ultima campagna elettorale ampi consensi. Nulla si vede. La percezione ed i commenti del popolo sono che tutti siamo uguali e non si crede più a nessuno. Ci si domandano le ragioni per le quali il movimento di Beppe Grillo riesce a scalare consensi su consensi e si danno risposte assurde quando invece le risposte sono da ritrovare tutte in questa stasi della politica, in questo sedersi sugli allori, in queste politiche miopi ed assolutamente non in linea con lo sviluppo della nostra Regione.

Non credendo né capaci, né credibili, gli attuali quadri dirigenti regionali e provinciali di cambiare rotta, (malgrado  il calo di consenso assoluto che anche nella nostra Provincia si è registrato alle ultime consultazioni amministrative dovrebbe dirla lunga su come in questi due anni siano state svolte le millantate politiche di rilancio e di cambiamento paventate nel corso dell’ultima campagna elettorale regionale), lascio la direzione del partito in modo assolutamente consapevole, senza pentimento, in libertà assoluta (la stessa libertà che mi aveva portato ad iscrivermi qualche mese addietro), certo di fare la cosa più giusta e probabilmente più gradita a chi della poltrona, del sedersi sugli allori, ha fatto da tempo il suo distintivo più rimarchevole. L’ipocrisia non mi appartiene per indole e per carattere, né so recitare ruoli di attore ipocrita e falso per poter contro-ricambiare con la stessa moneta chi in questo partito, in questa direzione provinciale, per puro calcolo personale, recita ruoli da primo attore, mentre dimentica di fare quello per cui è stato legittimato a rappresentare: gli interessi del popolo e quelli del territorio vibonese.

All’ex consigliere provinciale Nino Macrì che ha creduto in me e a cui devo la mia elezione in codesto organo, i più affettuosi auguri di buon proseguimento nella sua  “avventura” politica nel PDL regionale e nazionale.

Tropea 30 Ottobre 2012

                                                           In fede

                                                                       Lucio Ruffa

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