L’ultimo colpo di mercato della Tonno Callipo Vibo Valentia, vale a dire l’ingaggio dello schiacciatore Mohamed “Moneim” Badawy, arriva a torneo avviato e va a completare il reparto degli schiacciatori di banda con un innesto di sicuro rilievo che consentirà alla squadra calabrese di compiere un ulteriore passo in avanti dal punto di vista degli equilibri di gioco e del lavoro tecnico in allenamento. Le caratteristiche del martello egiziano e il suo potenziale al servizio della squadra sono stati analizzati dal Ds Chico Prestinenzi, che non ha mancato di chiarire alcuni passaggi della trattativa che lo ha portato in casa Callipo, nella seguente intervista:
Anche se l’acquisto di Badawy si è concretizzato in seguito all’addio dell’americano Ciarelli non si può certo parlare di una seconda scelta…
«Moneim è un giocatore di livello internazionale, nonostante i 25 anni, ha partecipato a tantissime manifestazioni con il suo club e con la sua nazionale. Lo abbiamo studiato molto e avendo fatto dell’equilibrio, della tecnica e della predisposizione al lavoro la nostra filosofia di mercato quest’anno, crediamo che lui sia il giocatore giusto per noi. Saranno il tempo e, soprattutto, il campo a stabilire se abbiamo fatto bene o no, per il momento riteniamo di si. Ho avuto modo di stare con lui, ieri sera a cena, ed ho avuto un’ottima impressione anche come persona. Sarà importante dargli tranquillità e calore anche nella vita extra-pallavolo».
A mercato chiuso le opzioni non erano molte ma neanche troppo poche. Come si è svolta la trattativa?
«Le opzioni sul mercato erano e sono tante, ma quando cerchi giocatori di livello e che in più rispondano a delle caratteristiche ben precise, è ovvio che il numero diminuisce di molto, addirittura si restringe a 3-4 nomi. A dire il vero dei nomi che avevamo individuato insieme a Blengini, Moneim era il primo della lista, anche se leggo sui giornali notizie prive di fondamento raccolte da fonti inattendibili. Oltre ad essere il primo è stato sicuramente il più difficile per una serie di motivi quali un contratto pluriennale che lo legava allo Sporting Zamalec, le procedure internazionali per l’ingresso in Italia, il rilascio dei transfert da parte della federazione egiziana ed altri che è inutile citare ma che abbiamo voluto comunque affrontare e alla fine superare».
Dal punto di vista tecnico, cosa può apportare in più Moneim in una squadra che appare già molto equilibrata?
«Intanto era necessario avere in rosa 4 schiacciatori, possibilmente 3 devono essere sullo stesso livello altrimenti sarebbe impossibile affrontare un campionato lungo e stressante come il nostro. Fino ad oggi siamo stati con Urnaut e Kaliberda e con Antonio Lavia a fare da terzo. Lui è sicuramente un talento ma è sempre un ragazzo di 17 anni sul quale non si può e non si deve caricare una simile responsabilità. Tecnicamente Moneim è un giocatore che ha delle caratteristiche di attaccante che ci saranno sempre utili quando abbiamo bisogno di più giocatori in campo che mettano la palla a terra».
Quando lo potremo vedere in campo?
«Purtroppo, per i problemi di cui parlavo prima, non sarà possibile schierarlo a Piacenza. Sicuramente da Ravenna in poi sarà a disposizione del mister anche per le partite, questo piccolo periodo servirà a farlo integrare con il gruppo e ad allenarsi per trovare l’intesa ed assimilare gli schemi. Intanto viaggerà con la squadra a Piacenza».
A proposito di Piacenza, come approcciare questo ulteriore difficile turno?
«Come abbiamo approcciato gli altri, con la grinta e la serenità che questa squadra riesce ad avere perché sa di poter giocare una buona pallavolo contro chiunque. Il risultato è importante, ma la consapevolezza di potersela giocare sempre dà tranquillità anche al lavoro che durante la settimana il mister programma, senza l’assillo dei punti».