Presunto caso di malasanità: i primi riscontri ufficiali sulla morte di Lauretta Pugliese

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Lauretta Pugliese

A circa un anno dalla morte di Lauretta Pugliese, donna di 44 anni di Caria di Drapia, scomparsa il 12 ottobre 2011 a seguito di un intervento chirurgico di “artroplastica con artroprotesi”, presso la clinica “Caminiti” di Villa San Giovanni, giungono ufficiali riscontri giudiziari. A darne notizia la famiglia Fusca-Pugliese tramite i suoi legali, Salvatore Campisi e Giuseppe Rombolà. Il 14 ottobre 2011  il Pubblico Ministero dott. Rosario Ferracane, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria, ha conferito al dott. Mario Materazzo e al prof Luigi Giuseppe Angiò, l’incarico di consulenza tecnica medico-legale per chiarire le cause del decesso di Lauretta Pugliese. Sempre nella stessa data  è stato effettuato l’esame autoptico sul corpo della donna, alla presenza costante degli avvocati difensori delle parti offese,  Campisi e  Rombolà. Mai i dati macroscopici ottenuti durante l’esame autoptico sulla salma di Lauretta Pugliese –  secondo quanto risulta nella documentazione relativa alla vicenda- si sono rivelati insufficienti e si quindi è proseguito con l’effettuazione di esami istologici e tossicologici. Quest’ ultimi si sono svolti presso il laboratorio di Tossicologia forense dell’università di Catania, sotto la guida del prof Guido Romano, incaricato dal pubblico ministero per una consulenza (durante lo svolgimento dell’esame sono stati presenti anche i periti e gli avvocati delle parti offese).

Lauretta Pugliese è stata ricoverata in data 11.10.2011, in quanto affetta da grave artrosi primitiva dell’anca, ovvero un valido quadro di coxartrosi caratterizzato da sclerosi della cavità acetabolare con osteofiti marginali; ridotta ampiezza della rima articolare, ovvero coxartrosi dx. Ma,  a parte questi problemi agli arti, da quanto appreso sembra che le condizioni di salute  di Lauretta fossero buone.

Il complessivo “comportamento” del chirurgo ortopedico Pietro Simonetta e dell’aiuto ortopedico Giulio Puglisi -sempre secondo quanto contenuto nelle perizie rese note dai familiari e dai legali della vittima – <<sono da considerarsi rispettosi delle “leges artis” e rispondenti alle norme cautelari della prudenza e della diligenza: sono pertanto, idonei e incensurabili.>>

Dalla consulenza depositata, tuttavia, è emerso che la morte della signora Lauretta sarebbe stata cagionata dall’anestesista, il quale avrebbe commesso degli errori nella somministrazione dei dosaggi nonché dell’associazione degli stessi. Sarà naturalmente il giudice, si spera nel più breve tempo possibile, a vagliare questa “ipotesi” e decidere circa la reale colpevolezza ed il grado di effettiva responsabilità del dott. Barillà, “La relazione medico-legale- hanno affermato Campisi e Rombolà, avvocati difensori della parte offesa- ha confermato quelli che erano i nostri sospetti. I consulenti, infatti, hanno individuato con estrema chiarezza scientifica che la responsabilità del decesso della sig.ra Pugliese è da attribuire al medico anestesista.  Per il futuro continueremo a fornire il nostro contributo affinché con l’accertamento della verità venga resa giustizia alla stessa ed a tutta la sua famiglia”.  La giovanissima figlia di Lauretta, Annalisa Fusca, la quale in questa triste vicenda ha dimostrato più volte tantissimo coraggio ed estrema decisione nell’andare avanti per capire come siano andate effettivamente le cose il 12 ottobre del 2011, ha commentato la notizia nel modo seguente:  “Trascorso un anno dalla morte di mia madre tante sono state le difficoltà affrontate, e altrettante saranno. Un vuoto incolmabile, un’assenza struggente, una perdita immane che lascerà per sempre una cicatrice nel cuore di noi tutti. Niente e nessuno potrà più riportare in vita mia madre”.

MarioVallone

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3 Replies to “Presunto caso di malasanità: i primi riscontri ufficiali sulla morte di Lauretta Pugliese

  1. Annalisa carissima, nessuno potrà ridare la sua presenza fisica a te e a tutti i vostri cari, ma la sua dolcezza sarà sempre con voi. Il tuo coraggio farà della sua morte la leva perché non si ripetano questi orrori. Ti abbracciamo tutti.

  2. ciao Annalisa..lei non potrà tornare più, ma come ti dissi la volta scorsa veglierà su di voi…continua a lottare x fare chiarezza sulla sua morte! x voi famigliari,e x lei che ne sarà contenta, nella speranza che questi errori umani non si ripetano più!!….ti abbraccio Caterina Arena…ciaooo

  3. Ringrazio tutti per la vostra vicinanza. Purtroppo questi orrori si ripeteranno, non è il primo caso e non sarà l’ultimo. La Sanità di oggi fa acqua da tutte la parti. I medici in primis sono persone incompetenti, la notizia deve essere pubblica in maniera tale che il personale in ambito sanitario possa rendersi conto che tale professione non è solo un modo per percepire uno stipendio di gran lunga superiore allo stipendio di un misero operaio, ma è una vera e propria missione e di questo devono ancora prendere coscienza!!!!! La mia battaglia non finisce qui, continerò a combattere per ottenere giustizia!

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