Zungri, la comunità ricorda Elisa Arena

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Sulla mensa dell’altare, il messale romano e un cero quasi interamente ricoperto da lilium bianchi e rose di colore rosa. Ad accendere il cero, una giovane di nome Francesca, sorella di Elisa Arena. Celebrata lo scorso giovedì la messa in suffragio della giovane zungrese scomparsa prematuramente, a soli 21 anni, a causa di un terribile incidente stradale verificatosi il 4 ottobre 2011 sulla strada provinciale che collega Daffinacello a Parghelia. Le rose erano i fiori preferiti da Elisa e quelle rosa, sono simbolo di amore ed amicizia. In pratica, la sua principale eredità morale e spirituale. L’amore verso Gesù e la famiglia hanno segnato profondamente il suo percorso esistenziale. Un amore solare, come il suo steso sorriso. E poi l’amicizia, un sentimento che persiste oltre la vita, testimoniato, nella circostanza, dal calore di tante persone presenti alla messa celebrata presso il santuario Madonna santissima della neve. Fra gli astanti, anche Antonella Grillo, presidente del sodalizio sorto nel ricordo della giovane zungrese “Associazione Elisa Arena – vittime della strada”. La messa è stata officiata dalla guida spirituale degli zungresi, don Felice La Rosa, il quale ha affermato: «In questo giorno ricordiamo un evento triste per la comunità. Ma la tristezza non deve avere il sopravvento. Il tempo, deve al contrario indebolire la tristezza e rafforzare l’affetto. Elisa, adesso, contempla il volto di Dio ed è compartecipe del suo progetto». Nei pensieri dei presenti tanti ricordi, fatti ed episodi inscindibilmente legati alla figura di Elisa espressi mediante parole appena sussurrate, intrise di malinconica dolcezza e struggente tenerezza.

Corrado L’Andolina

Pubblicato su Calabria Ora il 7 ottobre 2012, p. 31

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