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Zungri, corsi musicali: sit-in contro i tagli

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Gli allievi

Mamme in pacifico sit-in che discutono, con pacatezza e decisione, in merito all’ultimo taglio operato sull’offerta didattica proposta ai loro figli. È l’immagine emblematica di una splendida giornata tardo-estiva che riassume il senso di una protesta. I fatti. L’avvio dell’anno scolastico, riserva agli allievi della scuola secondaria di primo grado, una sorpresa negativa. Quale? I corsi finalizzati alla conoscenza e all’apprendimento del suono di uno strumento musicale sono stati soppressi. Una decisione estesa anche ad altre realtà scolastiche, fra cui, alcune scuole di Vibo Valentia (cui, però, nei giorni scorsi si è trovata una positiva soluzione) e quelle di Pizzoni ed Arena. In pratica si tratta 12 corsi non più operativi presso le scuole destinatarie dei tagli. Da precisare che a Zungri, gli alunni interessati ai corsi sono circa 80, per quattro strumenti: clarinetto, chitarra, flauto traverso e violino. Da aggiungere, ancora, che proprio in virtù di tali corsi, grazie ad uno specifico progetto, l’insegnamento della musica è stato pure esteso agli allievi della scuola primaria. Fra i presenti alla riunione dei genitori, anche Rosa Rizzo, ex dirigente scolastica, memoria storia del disciolto Istituto comprensivo di Zungri, la quale ha dichiarato: «I corsi per l’apprendimento ebbero inizio dieci anni fa. Da quel momento, essi hanno sempre rappresentato un’offerta formativa precisa e delineata. Tant’è che, anche quest’anno, nel modulo d’iscrizione era esplicitamente prevista tale opzione».

Foto di gruppo: allievi, alunni e autorità

A seguire, il primo cittadino Francesco Galati: «Questa decisione, di fatto, si traduce in un ulteriore vulnus per la scuola zungrese che poco tempo fa ha subito anche la soppressione dell’autonomia dell’Istituto comprensivo. Un taglio che marginalizza gli allievi zungresi e rompe un circuito virtuoso già sperimentato negli ultimi due lustri. I corsi musicali, infatti, hanno sempre rappresentato la prima base su cui costruire e rinnovare lo storico complesso bandistico locale “Giuseppe Verdi”. Un’aggregazione utile sia alla crescita umana delle nuove leve, sia ad allontanare le stesse da possibili devianze sociali. Auspico un’immediata revisione della decisione e confido, a tal fine, nella sensibilità delle preposte autorità». A ruota, Caterina Gaudioso, assessore comunale alle Politiche sociali «molti ragazzi, in questi anni, hanno proseguito nel loro percorso di crescita musicale. Alcuni, infatti, hanno frequentato il Conservatorio con risultati eccezionali». A dare sostegno alla protesta anche Teresa Procopio, segretaria della Cgil-Fp, la quale ha affermato: «Invito gli altri sindacati all’unità d’azione finalizzata al ripristino dell’offerta musicale sottratta agli alunni delle scuole interessate ai tagli». Infine le mamme; Emanuela Fusca ha dichiarato: «I miei due gemelli per un biennio hanno frequentato i corsi e per tale ragione ho acquistato gli strumenti musicali. Se questi tagli saranno confermati, come farò a garantire il prosieguo della loro formazione musicale?». Dello stesso avviso, anche Adamo Carolina «mio figlio Stefano ha scelto di studiare il violino. Lui vorrebbe continuare, occorre individuare una soluzione a questo problema». Infine, Maria Pugliese: «Attualmente il corso è seguito da mia figlia, ma in passato, mio figlio si è così tanto appassionato, che il suono del violino è diventato importante motivo di vita, tant’è che frequenta il Conservatorio». Le cronache nazionali raccontato con raccapricciante dovizia di particolari, gli scialacquamenti di una politica sprecona. Quelle locali, la volontà di crescita di tanti ragazzi. Significative contraddizioni di un Paese alla ricerca di una nuova identità?

Corrado L’Andolina

Pubblicato su Calabria Ora 29 settembre 2012, p. 32 

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