RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO. Ieri il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, è stato a Pizzo. Un incontro molto interessante, organizzato dal Circolo Pd, che ci ha dato la possibilità di conoscere meglio le ragioni e le motivazioni che spingono questo giovane amministratore a scuotere il partito con la sua candidatura alle primarie, delle quali, però, non si conoscono ancora tempi e regole.
Chi si aspettava un Renzi bellicoso, animato dalla cieca volontà di distruggere il partito (come alcuni strumentalmente lo dipingono), per poi ricostruirlo a sua immagine e somiglianza, è rimasto sicuramente deluso. Sebbene già lo conoscessi personalmente, mi ha colpito la mancanza nelle sue parole di ogni traccia di animosità e risentimento, nonostante nelle ultime settimane sia stato sottoposto sui media nazionali alle bordate di un fuoco-amico martellante. Non ha additato presunti avversari da screditare, non si è abbandonato a facili ironie, né ha usato il sarcasmo come un’arma impropria alla stregua di quanto spesso viene fatto da altri, soprattutto in tv e sul web. Ha più volte sottolineato, invece, la necessità di mettersi in gioco per cambiare radicalmente il modo di far politica del Pd, abbandonando i personalismi e le lotte di potere interne che da troppo tempo lacerano il partito, concentrandosi sulle cose da fare e sul come farle. Un cambiamento che a suo dire non può prescindere da un ricambio generazionale, inteso non in senso anagrafico, ma squisitamente politico.
Si può essere d’accordo o altrettanto legittimamente dissentire, ma sarebbe bene smetterla con la caccia alle streghe, con la volgare demonizzazione dell’avversario, dando agli elettori la possibilità di scegliere con le primarie e poi, una volta che si sono espressi, remare finalmente tutti nella stessa direzione.
Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo
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