Un bottino di 700 euro è il bilancio della rapina avvenuta giovedì pomeriggio a Gasponi, frazione di Drapia. Due giovani, il volto completamente nascosto da caschi integrali, una pistola e pochi secondi di paura, che atterrisce e che lascia col fiato sospeso. Una brutta disavventura, come ultimamente si verificano spesso in un comune non più considerato tranquillo, che ha colpito la signora Rosa Di Bella, titolare di un minimarket a Gasponi, e suo marito Giuseppe Iannello, vittime di una rapina a mano armata portata a termine in un soleggiato pomeriggio estivo. Sono circa le 18 di giovedì quando alcuni passanti notano l’andirivieni di uno scooter che transita più volte nei dintorni del negozietto, ma nessuno può immaginare che da lì a qualche minuto quello stesso scooter sarebbe fuggito velocemente con un bottino di circa settecento euro. Un bottino esiguo, che non è certo valso il terrore vissuto dai due gentili signori durante quei momenti concitati. Presenti nel market anche due clienti, ad uno dei quali la signora Rosa, seduta dietro la cassa, stava preparando il conto. Poi l’entrata dei due rapinatori, le loro urla e, subito dopo, la fuga vorticosa in sella alle due ruote. <Gridavano “è una rapina! è una rapina!” – racconta ancora turbato il signor Giuseppe – e tutto è durato al massimo un minuto. Mia moglie era alla cassa – continua – mentre io ero intento a mettere in ordine uno scaffale. Ad un certo punto, erano le 18,15, sono entrati questi due giovani e sono andati a colpo sicuro, direttamente alla cassa. Sono persone che sono già venute qui, magari per comprare le sigarette>. La signora Rosa e il signor Giuseppe erano abituati a conservare in un cassettino, oltre al denaro presente in cassa, un sacchetto con altri soldi. <Vi tenevamo monete e denaro di piccolo taglio – spiega il signor Giuseppe – e li utilizziamo soprattutto per dare il resto. Nella cassa ci saranno stati ottanta o novanta euro al massimo, il resto dei soldi stavano lì, nel cassettino>. E questo particolare i malviventi lo conoscevano bene perché, mentre uno dei due puntava la pistola contro i presenti urlando e spaventandoli, il secondo ha subito messo mano alla cassa e ha aperto il cassetto, prelevandone tutto il contenuto. <È gente del posto – assicurano marito e moglie – l’accento è inconfondibile, non erano assolutamente stranieri>. Al signor Giuseppe e alla signora Rosa, nonostante i momenti terribili, non sono sfuggiti altri particolari che potranno certamente essere d’aiuto alle indagini avviate dai carabinieri della compagnia di Tropea, giunti sul posto immediatamente dopo il fatto. <Uno dei due – continua Giuseppe Iannello nel suo racconto – era robusto, ed entrambi non potevano avere più di 26 anni. Il più giovane ne avrà avuti al massimo venti>. Dopo la rapina i ladri si sono dileguati in sella allo scooter parcheggiato a pochi metri di distanza dal market, ma è stato inutile il tentativo di controllare il numero di targa del mezzo, perché i due, avendo premeditato tutto nei minimi particolari, lo avevano coperto con cura con del nastro adesivo.
Viviana Mazzocca
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