E’ ormai caduta nel dimenticatoio la cosiddetta “Briganteo”, via di comunicazione che collega (anzi collegherebbe) Drapia capoluogo a Tropea. Tale strada, i cui lavori di adeguamento sono iniziati poco meno di 30 anni fa, non è stata mai completata e da tantissimi anni la carreggiata nel tratto ultimato è stata letteralmente ostruita e invasa da più frane. In molti, soprattutto giovani, nel circondario non sanno neppure della sua esistenza. Eppure l’arteria di cui stiamo parlando dovrebbe avere origini antichissime. Con ogni probabilità questo era uno dei principali sentieri che congiungevano Tropea all’immediato entroterra. Se ripristinata adeguatamente, la Briganteo permetterebbe un collegamento veramente rapido con la cittadina tirrenica, rapidissimo. Da Drapia, infatti, si raggiungerebbe Tropea in un batter di ciglia in quanto il tragitto da percorrere, seppur in salita, è di due di km, forse meno. Cinque anni fa il Comune di Drapia, allora guidato dal sindaco Aurelio Rombolà, grazie all’interessamento dell’assessore Rodolfo Mamone aveva cercato (invano) un finanziamento regionale per rimettere a posto la strada e per completare i lavori avviati circa 20 anni prima e poi interrotti. Secondo le stime effettuate da un tecnico ci sarebbe voluto poco meno di un milione di euro per realizzare il tratto finale mancante di 800 metri ed un viadotto di 150 metri (non sappiamo se oggi servirebbero più soldi ma, considerato che si sono verificati altri crolli nei pressi della strada, forse occorrerebbe più di un milione di euro). E’ molto difficile che Drapia riesca a far fronte a questa spesa con le proprie forze; l’unico modo è ottenere un finanziamento da un ente di livello superiore. Questi fondi sono necessari per: consolidare il versante entro cui è incastonata la strada; realizzare opere di mitigazione del rischio idrogeologico; tracciare, costruire ed adeguare l’ultimo tratto di strada esistente per l’innesto con una strada che si trova nel Comune di Tropea (naturalmente sarebbe necessario anche un accordo tra il Comune di Drapia e quello di Tropea per definire l’opera). La Briganteo, come dicevamo, è veramente importante per lo sviluppo turistico di Drapia che potrebbe così diventare realmente un paese-albergo e suscitare interesse da parte di diversi imprenditori che qui, a soli 2 km da Tropea, potrebbero decidere di investire risorse per recuperare le abitazioni del centro storico che, nonostante l’azione spesso insensata e devastante dell’uomo, a Drapia si è conservato in condizioni apprezzabili.
Tornerebbero così a vivere i vicoli del piccolo borgo e le botteghe artigiane potrebbero ritrovare valore, come pure i luoghi significativi, i palazzi e gli angoli più suggestivi del paese. Se, inoltre, la strada è necessaria da un punto di vista turistico, diventa indispensabile e vitale se si considera che l’altra via di accesso al paese, quella dal lato Gasponi lungo la provinciale 18, è da più di due anni semichiusa al traffico perché minacciata dalle condizioni instabili del versante e, se nei pressi di essa si dovessero verificare altri non improbabili crolli, Drapia potrebbe addirittura rimanere isolato (sono disponibili 700 mila euro dalla Regione per mettere in sicurezza quest’altra strada, ma non sono stati ancora impiegati per far partire i lavori). A tutto ciò si aggiunga che il ripristino e completamento del Briganteo sarebbe, a detta di molti, un’opportunità anche per Tropea che praticamente non ha territorio e troverebbe ulteriori sbocchi per espandersi e per migliorare la propria offerta turistica (Tropea è uno dei comuni più piccoli, come territorio, se non il più piccolo, del vibonese). Insomma, i motivi per recuperare e ripristinare questa antica via di comunicazione sono molteplici e tutti strettamente collegati. Ma, come detto, sono molteplici anche le risorse che servirebbero per poter finalmente procedere con i lavori. Tuttavia ne varrebbe veramente la pena.
MarioVallone
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