22/08/12. Sono stati 1.537 gli ettari di superficie boscata andata in fiamme quest’anno in Calabria contro i 1.202 dello scorso anno. Il dato è stato reso noto dal Comando regionale dei vigili del fuoco della Calabria. Gli ettari di superficie non boscata colpiti dal fuoco sono stati 3.867 contro i 1.792 dello scorso anno. Complessivamente il totale degli uomini impiegati giornalmente dai vigili del fuoco in Calabria è stato di 301 (contro i 325 del 2011) con un utilizzo giornaliero di 98 mezzi (108 nel 2011) per 4.451 interventi eseguiti contro i 3.080 dello scorso anno.
Gli incendi boschivi di maggiore rilevanza, che hanno impegnato uomini, mezzi e aerei per diversi giorni, è scritto in una nota dei vigili del fuoco, sono avvenuti in Provincia di Cosenza nel Parco del Pollino e nei boschi che circondano San Giovanni in Fiore, nei monti del Crotonese, dove hanno minacciato gli abitati dei comuni di Castel Silano, Verzino e Savelli, e a Reggio Calabria, lungo i versanti dei rilievi che circondano la città. Sul fronte provinciale, a Cosenza sono stati colpiti da incendi 873 ettari di superficie boscata e 545 di superficie non boscata; a Catanzaro gli ettari, rispettivamente, sono stati 220 e 795; a Crotone 34 e 647; a Reggio Calabria 363 e 1.490; a Vibo Valentia 47 e 390.
Il 30% della superficie territoriale del nostro Paese è costituito da boschi, caratterizzati da un’ampia varietà di specie che nel corso dei millenni si sono adattate alla straordinaria variabilità dei climi, da quelli subaridi dell’estremo sud della penisola a quelli nivali dell’arco alpino. Il patrimonio forestale italiano, tra i più importanti d’Europa per ampiezza e varietà di specie, costituisce un’immensa ricchezza per l’ambiente e l’economia, per l’equilibrio del territorio, per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. I boschi, inoltre, sono l’habitat naturale di molte specie animali e vegetali.
Tuttavia ogni anno decine di migliaia di ettari di bosco bruciano a causa di incendi di natura dolosa o colposa, legate alla speculazione edilizia, o all’incuria e alla disattenzione dell’uomo. Negli ultimi trent’anni è andato distrutto il 12% del patrimonio forestale nazionale.
Le conseguenze per l’equilibrio naturale sono gravissime e i tempi per il riassetto dell’ecosistema forestale e ambientale molto lunghi. Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo causate dagli incendi favoriscono inoltre i fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense, lo scivolamento e l’asportazione dello strato di terreno superficiale.
I mesi a più elevato rischio sono quelli estivi, quando la siccità, l’alta temperatura ed il forte vento fanno evaporare parte dell’acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli all’innesco e allo sviluppo di incendi.