20/08/12. RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO. Il Sindaco di Ricadi pensa o spera che i cittadini ed i turisti abbiamo gli occhi coperti da patate e le narici turate oppure che siano dei polli privi della capacità di valutare e di esprimere giudizi.
Il plateale tentativo da parte del Sindaco di occultare la polvere sotto il tappeto o di scaricare le responsabilità su altri è diventata un’abitudine oramai nota ai più e che sicuramente questa non giova nè al territorio nè all’economia del comprensorio. E’ fuor di dubbio che Legambiente non vuole sostituirsi alle agenzie pubbliche di controllo delle acque di balneazione cosa, per altro, da sempre evidenziata, ma è altrettanto vero che i dati raccolti sono la conferma scientifica di quello che tanti cittadini e turisti vedono con i loro occhi e quotidianamente denunciano. Basta leggere le decine di articoli apparsi sulla stampa e i commenti indirizzati agli enti pubblici, alle strutture ricettive e alle associazioni che operano sul territorio per rendersi conto che i bagnanti ne hanno piene le tasche.
Da anni Goletta Verde campiona gli stessi punti in provincia di Vibo Valentia nella speranza che gli impegni assunti dai sindaci siano stati onorati. Per il comune di Ricadi ci si è limitati, come negli anni scorsi, ad effettuare i campionamenti alla foce del torrente Ruffa ed in località Formicoli in prossimità degli scoli del torrente Arbona e del torrente Brace. I dati raccolti hanno confermato le criticità già denunciate in passato a testimonianza che nessuna inversione di tendenza significativa è stata registrata. D’altronde, nonostante da anni è stata realizzata la condotta fognaria che dovrebbe trasportare i reflui dalla frazione Ciaramiti al depuratore di Argani, ad oggi, nonostante anche i solenni impegni, il collettamento non è ancora avvenuto e i liquami non depurati finiscono, come è notorio a tutti, in mare. Anche quest’anno, poi, basta attraversare il ponte sul torrente Ruffa per accorgersi dall’olezzo emanato, che i liquidi trasportati non sono acqua minerale o acqua di colonia. Appare poi spropositato e contraddittorio l’attacco di Giuliano a Legambiente che giova ricordare, negli anni scorsi quando non era sindaco e svolgeva il ruolo di consigliere di opposizione, ha partecipato a varie iniziative e conferenze stampa di Goletta Verde condividendone i metodi, i contenuti e le azioni di denuncia.
Anche quest’anno il sindaco in un cliché già visto, minaccia azioni legali contro Goletta Verde. Anche in questo caso è utile ricordare che lo scorso anno fece la medesima cosa annunciando di voler denunciare Legambiente, rea a suo dire di aver danneggiato con dati falsi l’immagine del territorio, salvo poi ravvedersi e dopo due giorni, a conferma della fondatezza delle analisi di Goletta Verde, presentare una denuncia contro ignoti per l’evidente inquinamento del torrente Ruffa nelle cui acque lo stesso ente comunale riscontrò la presenza di fiocchi di fanghi attivi notoriamente provenienti dal processo di depurazione delle acque. Pertanto, invece di perdersi in inutili e goffi tentativi di scaricare su altri la responsabilità di una stagione turistica fallimentare, farebbe bene ad avviare una seria attività di controllo del territorio al fine di individuare e rimuovere le cause della presenza di liquami a mare, di perseguire quanti illecitamente ed impunemente continuano a sversare liquami nei torrenti e nei terreni e soprattutto di avviare azioni concrete finalizzate a rendere veramente funzionali i depuratori, alcuni dei quali nei mesi scorsi sottoposti a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria e privi di autorizzazioni allo scarico e a riparare, ad esempio, la condotta sottomarina di Ricadi che sversa da settimane e in piena stagione estiva i reflui sulla battigia di Santa Maria come quotidianamente segnalato da tanti bagnanti senza alcun riscontro.
Ovviamente l’obiettivo della campagna di Goletta Verde non è quello di denigrare i territori ma di evidenziarne le criticità in un confronto dialettico e costruttivo con le autorità competenti al fine di tutelare non solo il mare e la salute dei bagnanti ma anche l’economia turistica e costiera. Sarebbe invece opportuno che quanti hanno competenza in merito, ad iniziare dagli enti locali e in questo caso dall’Amministrazione di Ricadi, con umiltà, prendessero atto di una situazione di tutta evidenza evitando di continuare ad offendere l’intelligenza dei cittadini e turisti con inutili tentativi di nascondere la realtà e che, anche con l’aiuto più volte offerto dalla stessa Legambiente, avviassero a soluzione i problemi nell’interesse generale che ancora questa Associazione si ostina a difendere.
Franco Saragò
Componente segreteria regionale Legambiente
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