16/08/12.. Si sente profumo di festa, odore di curujhicchi e patatine fritte!!!! E’ in arrivo la storica sagra della patata, kermesse gastronomica e culturale zungrese che raggiunge la sua XXII edizione. Qualche cronista in un articolo degli anni precedenti, sosteneva: “Il Circolo Primavera insiste, resiste e persiste a proporre la sagra della patata”.
Questo a dispetto delle tante proposte emergenti, figlie a turno, di facili finanziamenti e scomparse negli anni. Quale il segreto di questa lunga longevità? Una ricetta molto semplice, quello dell’abbinamento delle gustose pietanze derivate dal tubero della patata, alle mostre d’arte, artigianato locale, esposizione di raccolte di fotografie antiche; il tutto nell’ambiente raccolto del centro storico, davanti il sacrato del Santuario della Madonna della Neve. Ad allietare la serata, negli anni precedenti, la musica di alcuni componenti la locale banda musicale che, per l’occasione, si è trasformata in una “Jazz band”. Negli anni questa formula ha prodotto anche degli utili in termini economici, devoluti sempre in beneficenza. Tra gli artisti espositori, si sono avvicendati gli scultori Michele Zappino, Pasqualino Lomoro, Tonino Gaudioso, i pittori Fernando Cimadoro, Ciro Cimadoro, Pasquale Mazzitelli, Bruno Caputo, Francesco Naccari, la mostra d’arte di Francesco Gabriella Licastro e tanti altri.
La raccolta fotografica curata da Francesco Fiamingo, con temi quali: ”Viaggio attraverso le vecchie masserie del territorio”, “ Colori e sapori del territorio” e altre che hanno riguardato la storia della comunità zungrese, con “Zungri, c’era una volta” che ha raggiunto la terza edizione. Raccolte di vecchie immagini, alcune delle quali recuperate e ricostruite con lavoro certosino, esposte su tabelloni e sormontati su DVD.
Nell’edizione di quest’anno, un’autentica “chicca” è rappresentata da uno stand inerente la robotica e le sue applicazioni, a cura del prof. Salvatore Caserta e del TEAM dell’ITIS E. Fermi di Vibo Valentia. Giuseppe Antonio Limardo, Bruno Caputo, Luigi Adilardi, Francesco Piserà, Pietro Rocco Crudo, Francesco Fiamingo, non desistono, insistono, in un percorso povero di onerosi spettacoli, ma ricco di cose semplici che richiamano e assecondano la curiosità dei turisti presenti sul territorio.
Francesco Fiamingo
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