07/08/12. Sono 26 i Comuni che, su impulso della Regione, hanno ridato vita al Pit 18 Monte Poro, disciolto circa un anno fa. L’iter è stato avviato allorquando la stessa Regione ha fatto presente che c’era ancora da liquidare una somma di “premialità” pari a 509.350 euro. Da qui l’esigenza di resuscitare il Pit al fine, come obiettivo prioritario, di non perdere il finanziamento.
In due riunioni, la Conferenza dei sindaci afferenti il Pit 18 “Monteporo” (Briatico, Cessaniti, Drapia, Filandari, Francica, Ionadi, Limbadi, Maierato, Mileto, Nicotera, Parghelia Ricadi, Rombiolo, San Calogero, Sant’Onofrio, San Costantino Calabro, San Gregorio D’Ippona, Spilinga, Stefanaconi, Tropea, Zaccanopoli, Zambrone e Zungri) hanno deciso di ricostituire il Consorzio ed eleggere gli organismi dirigenti. A guidare la struttura è stato scelto, all’unanimità, il sindaco di Zaccanopoli, Pasquale Caparra, che sarà affiancato da un Comitato di gestione formato dai rappresentanti dei Comuni di Zaccanopoli (capofila), Vibo Valentia, Zungri, Zambrone, Parghelia, Cessaniti e Jonadi.
Per l’Unità tecnica di gestione (che dovrebbe occuparsi della fase operativa della ricerca e della progettazione) è stato proposto che la struttura esterna sia un ente pubblico, come un’Università, che possiede sicuramente le conoscenze idonee a rilanciare il comprensorio su cui il Pit 18 si estende. Ciò potrebbe segnare la svolta alla capacità territoriale del Vibonese, o meglio dei comuni che fanno parte del Pit.
Nella fattispecie, il compito è stato affidato all’Unical, già attivamente presente sul territorio sotto il profilo della progettualità e della ricerca. «Ci viene offerta -ha detto un soddisfatto Pasquale Caparra – una grande occasione per imprimere una svolta a un modello di sviluppo alternativo per il nostro territorio. Insieme agli altri colleghi abbiamo voluto profondere impegno e competenze nella realizzazione di un progetto a nostro avviso necessario. Solo tutti insieme potremmo riuscire a realizzare progetti qualificanti e in grado di imprimere quell’accelerazione alla crescita economico-sociale del territorio di riferimento».
La Convenzione approvata dai comuni fondatori del nuovo Pit ha la durata annuale, con rinvio tacito salvo recesso di una delle parti. Ora si attende che la Regione accolga la richiesta di proroga per la presentazione della documentazione inviata da Caparra durante la fase di ricostituzione del Pit. «Mi auguro che ci concedano questa proroga -ha chiosato- necessaria per consentirci di dare un’organizzazione al Consorzio».
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 4 agosto 2012, p. 28