11/07/12. “La testimonianza più bella sull’immenso passato del Mediterraneo è quella che fornisce il mare stesso. Bisogna dirlo e ripeterlo. Bisogna vedere il mare e rivederlo. Naturalmente esso non può spiegare tutto di un passato complesso, costruito dagli uomini con una dose più o meno elevata di logica, di capriccio o di aberrazione, ma rimette con pazienza al loro posto le esperienze del passato, restituendo a ognuna i primi frutti della sua esistenza, e le colloca sotto un cielo, in un paesaggio, che possiamo vedere con i nostri occhi, uguali a quelli di un tempo.
Per un momento, di attenzione o di illusione, tutto sembra rivivere.” Fernand Braudel, importante storico francese, parla così del Mediterraneo, immaginando il nostro splendido mare quasi come l’espressione di una nuova identità, come una realtà definita nella geografia dello spazio e, soprattutto, dell’anima. Chi ieri mattina si trovava sulla spiaggia di Santa Maria, di quella che dovrebbe essere la nostra “anima”, non solo storica, ha visto il lato più brutto e squallido, il lato che gli esseri umani hanno voluto regalare alla “perfezione” del mare. Buste di plastica, cartacce, schiuma, melma marrone, un topo morto e persino assorbenti igienici, interni e non, facevano tranquillamente il bagno nell’acqua di una delle più belle e rinomate spiagge della costa.
“Quello che noi più vorremmo-afferma profondamente dispiaciuta una signora residente nel Comune- è che i controlli venissero intensificati in modo massiccio, e che venissero individuati e puniti al più presto tutti quelli che scaricano in mare le fogne e che decidono di gettare nello specchio d’acqua più vicino ogni cosa possibile, certi che il mare possa smaltirla e magari differenziarla al loro posto. Sono sicura –continua la signora- che buona parte degli operatori turistici e la stessa Amministrazione Comunale non possa sopportare che il mare venga ridotto in questo stato. Continuare a tollerare simili scempi sarebbe impensabile per un territorio che ha fatto del turismo la principale fonte d’economia”. Nessun nome in particolare, perché i presenti in massa si sono mobilitati immediatamente nel tentativo di difendere il mare; romani, milanesi, svizzeri, veronesi, ed anche tanti abitanti della nostra provincia, tutti insieme al capezzale di un mare che è, e deve continuare ad essere, simbolo di un territorio che della bellezza di questi luoghi ha fatto fonte di vita. Pronto l’intervento dei vigili urbani, immediatamente intervenuti sul luogo per fotografare lo scempio, mentre un gruppo di operatori, inviati dall’Amministrazione Comunale, tentava di ripulire l’acqua a bordo di un gommone.
Nel pomeriggio, un esposto riguardante l’increscioso evento ha raggiunto la Procura della Repubblica, la Capitaneria di Porto ed i Carabinieri di Spilinga, ed avvierà una serie d’indagini mirate ad individuare le cause della sporcizia di oggi, che, chiaramente non può essere attribuita solo alla particolare insenatura che caratterizza la spiaggia di Santa Maria, da domani invece la spiaggia vedrà un presidio fisso che monitorerà costantemente la situazione al fine di evitare ogni possibile ed ulteriore scempio umano.
Cecilia Fiamingo
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