13/06/12. Assistere ad uno spettacolo di “burattini in carne ed ossa”, senza aver mai manifestato curiosità verso simili rappresentazioni, deve essere stato quantomeno noioso per il primo cittadino, Gaetano Vallone, che, riferendosi alle affermazioni di Libero Padula, apparse sulle pagine de “Il Quotidiano” il 9 giugno, si limita a sorridere sarcastico, ed interpretando le parole del consigliere di minoranza come uno “pseudo dietrofront politico” rispetto all’atteggiamento tenuto in Consiglio il 4 giugno, lo “rassicura” sui risultati che non otterrà, “nessuna possibilità di salvarsi la faccia con i suoi elettori -afferma Vallone- nè con i suoi compagni di processione e di ventura, sparita inoltre ogni eventualità di apparire credibile agli occhi dell’attuale maggioranza.”
L’assenza di Padula durante l’ultimo Consiglio, ha consentito alla maggioranza di ottenere la vittoria sul decimo punto all’ordine del giorno per lo scarto di un solo voto, ma, di certo, il consigliere non si è allontanato per andare contro Repice e la sua “ciurma”, così, senza motivazioni politiche, né lo ha fatto per favorire le scelta della maggioranza, “se così fosse stato” -afferma con convinzione il sindaco- “ non avrei assolutamente tollerato, credo nella politica della lealtà e sono da sempre contro il tradimento ed i traditori, sono stato educato a guardare la gente negli occhi.” Un agire apparentemente sorprendente e contradditorio quello di Padula, che, secondo Vallone “non gli permetterà di rifarsi una verginità politica consentendogli l’accesso alla scalata al potere, ma, al contrario, darà contezza di quanto si sia consegnato come un pupo nelle mani di qualche ambizioso puparo, pensando e credendo, sia il pupo che il puparo, di avere a che fare con degli idioti.”
Il primo cittadino decide comunque, di rispondere “alle farneticazioni suggerite dalla non originale penna del puparo di riferimento del Padula, che, non solo non ha notizie proprio su niente perché non frequenta le stanze del Comune, ma, qualora le frequentasse, non sarebbe in grado di porre in essere alcuna azione politica di opposizione.” “Il progetto di consolidamento dello scoglio dell’Isola” -inizia Vallone- “è stato già preparato e presentato, ed una copia sarà consegnata all’Abate di Montecassino per renderlo edotto su quanto sarà fatto, a breve infatti convocheremo il Consiglio e daremo corso al progetto. Fra qualche giorno s’ interverrà sulla scalinata d’accesso per porla in sicurezza, garantendo così l’accesso al Santuario. Per quanto riguarda le luci” –continua Vallone- “evidentemente Padula non si è accorto che sulla rupe, nel punto in cui erano collocati i fari, si sono fatti e si stanno facendo lavori di consolidamento, e, quindi la ditta ha dovuto disattivarli per questioni di sicurezza.
L’illuminazione artistica dello scoglio del santuario sarà garantita non appena saranno ultimati i lavori, daltronde sono stato io ad ottenere il finanziamento per l’illuminazione artistica dell’Isola, così come per quella del Duomo, figuriamoci se non intendo riprenderla. E mi fermo qui.” In realtà non si ferma il sindaco che sulla grave questione dei parcometri non in funzione continua, ricordando a Padula che “viste le note vicende che lo vedono indagato presso la procura di Vibo Valentia, farebbe meglio a vergognarsi e tacere”. I venti parcometri infatti, comprati (dalla GTT di Torino n.d.r.) al prezzo di 30.000 euro quando il loro valore di mercato era di 6.000 non solo sono guasti, ma, per trovare le batterie che comunque arriveranno fra qualche giorno si sono dovuti fare “i salti mortali”, costruiti 20 anni fa e fuori produzione, i parcometri d’antiquariato andranno quindi in funzione a breve.
Vallone “zittisce” Padula anche “sull’ennesimo abbaglio” relativo alla spesa per la segnaletica orizzontale per cui la spesa complessiva di quest’anno, comprensiva di posa in opera ammonta a 9.000 euro, mentre l’anno scorso (anno in cui Padula era assessore al ramo), di sola vernice e posa in opera se ne sono spesi 15.000. “L’opposizione” conclude Vallone “è cosa assai seria e difficile da condurre e per farla ci vuole stoffa. Quella stoffa che Padula ha dimostrato di non avere né per le grandi, né per le piccole cose. Chi non porta in tasca il metro per misurare se stesso non potrà mai essere un buon sarto!”
Cecilia Fiamingo
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