28/05/12. Un bilancio pressoché positivo quello stilato dal sindaco Pino Giuliano a dodici mesi dalla sua elezione, avvenuta il 17 maggio dello scorso anno. Un bilancio che, nonostante i numerosi e spesso annosi problemi del territorio, sembra registrare molti aspetti positivi in un percorso che lo stesso sindaco definisce <di cambiamento>.
La squadra di Giuliano ha dovuto fare i conti con una lunghissima lista di gravi criticità presenti a Ricadi e nelle sue frazioni, molte delle quali, pur se affrontate nei limiti delle possibilità economiche dell’ente, non sono state risolte. <Con un ente sommerso dai debiti– afferma Giuliano – proveniente da un commissariamento e senza alcuna organizzazione interna, quello che è stato fatto fino ad oggi è un lavoro enorme, grazie soprattutto agli amministratori che spesso si sono sostituiti all’apparato burocratico. Dei dodici punti previsti dal programma presentato durante l’ultima tornata elettorale – continua – tutti sono stati affrontati, dalla raccolta differenziata all’evasione fiscale, dall’edilizia scolastica alla creazione della biblioteca, dal degrado del territorio al nuovo piano regolatore, dalla recente creazione della consulta sul turismo al marketing territoriale>. Certamente non tutte le problematiche presenti sono state risolte, <ma c’è l’impegno – prosegue il primo cittadino – di portare al territorio un cambiamento radicale che lo faccia riemergere dallo stallo in cui si trova e che gli dia il lustro che merita>.
Riorganizzazione della macchina burocratica dell’ente con la messa in pristino dell’archivio storico (oltre 980 fascicoli di materiale non classificato) e sistemazione dell’ufficio tecnico sono stati i primi aspetti cui la giunta ha messo mano, mentre piano spiaggia, piano regolatore, sistema tributario, trasporti, sono gli altri punti che l’amministrazione sta regolamentando dal suo insediamento, anche se rimane qualche dubbio sulla predisposizione del tanto agognato piano spiaggia, che pare non sia stato ancora avviato. Quanto al piano regolatore, predisposto in maniera associata tra i comuni di Ricadi, Spilinga e Joppolo, si attendono le ultime fasi redazionali per la sua presentazione. Sui trasporti, a quanto dichiarato dal primo cittadino, sono state intraprese una serie di trattative per la creazione di collegamenti efficienti da e per l’aeroporto di Lamezia Terme, da e per Tropea e dalle frazioni (Ricadi compresa) alle spiagge. Un insediamento, quello della giunta Giuliano che, come è noto, ha subito uno scossone a esattamente sei mesi dalle elezioni e che si è verificata con l’esclusione del gruppo Scopelliti dalla maggioranza e con la successiva crisi che si è risolta con l’entrata in gioco del gruppo Ricadi Libera, ora in appoggio al sindaco. <Un percorso necessario – era stato detto all’indomani del ribaltone – per continuare il percorso iniziato ed evitare un nuovo commissariamento>.
Ma il territorio deve fare i conti con altri problemi, di ben più lontano ricordo e di più grave importanza. Ricadi, con i suoi 17 mila posti letto, i suoi 12 chilometri di costa e i litorali tra i più affascinanti dello stivale, si trova ad essere una perla del turismo calabrese sia in termini di bellezze paesaggistiche e naturali, sia in termini di introiti economici. Ma tutto ciò non può bastare se durante la bella stagione le strade sono stracolme di rifiuti e se gli impianti di depurazione non funzionano. Questi infatti i tasti dolenti con cui le diverse amministrazioni che si sono susseguite hanno dovuto fare i conti. Mai, però, come la scorsa stagione estiva, quando l’allora neo amministrazione si è scontrata con i disservizi legati al conferimento in discariche al collasso e con l’emergenza depurazione che ha rischiato di compromettere seriamente l’industria turistica. Per evitare la prima delle emergenze, quella relativa ai rifiuti, la squadra di governo ha impegnato molte energie per la creazione di un nuovo progetto di raccolta differenziata che, se applicata, porterà ad una forte diminuzione del conferimento dei rifiuti in discarica, nonché ad un abbassamento dell’aliquota a carico dei cittadini.
La depurazione, invece, rimane ancora un tasto dolente, almeno fino a quando le ultime disposizioni regionali non permettano lo smaltimento dei fanghi depositati nelle vasche dei depuratori di Santa Maria e San Nicolò, così come predisposto nella recente riunione tra il presidente Scopelliti, Confindustria Vibo Valentia e Co.ge.tur. Capo Vaticano. Se lo smaltimento dei fanghi da parte del nucleo industriale di Vibo Valentia non dovesse avvenire, come per altro non è ancora avvenuto a distanza di oltre una settimana dall’incontro che doveva imporsi come decisivo per affrontare la stagione ormai avviata e per il quale non si conoscono ancora le precise modalità relative al prelevamento dei fanghi e all’iter burocratico da seguire, il problema si ripresenterà con gravi ripercussioni per l’economia e l’inquinamento marino. Ma di questo ultimo problema, benché tanto se ne parli, nessuno in realtà si preoccupa.
Viviana Mazzocca
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