Domani a Caria la Festa di Maria Ausiliatrice

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23/05/12. Come da tradizione, nella giornata del 24 maggio (quindi domani) la comunità di Carìa celebrerà la festa  di Maria Ausiliatrice, festa introdotta nella comunità, dalle Figlie di Maria Ausiliatrice presenti in paese dal 1965 al 2000. La devozione verso la Madonna a Carìa è molto sentita, basti pensare al fatto che le tre feste celebrate  durante l’anno sono tutte  in onore della Madonna: la Madonna del Carmelo (che è la festa Principale, la  più sentita e  partecipata il 14 15 16 luglio); la Madonna del Rosario ad ottobre; Maria Ausiliatrice il 24 di Maggio. Quella di domani è una festa che rievoca tantissimi ricordi legati alla casa salesiana di Carìa che è stata punto di riferimento per intere generazioni. Un pensiero particolare nella festa dell’Ausiliatrice di quest’anno andrà sicuramente a Suor Rosetta Pugliese  che si è spenta lo scorso gennaio, la quale ci ha sempre raccomandato di  tramandare la festa in onore dell’ Ausiliatrice, la Madonna di Don Bosco e dei giovani così come amava definirla.

In  tutti gli  anni in cui sono state presenti a Caria le figlie di Maria Ausiliatrice  il 24 di maggio era un giorno solenne e speciale la cui preparazione durava un mese intero. Tutto il mese di maggio  si svolgeva con grande solennità. Ogni sera la chiesa era strapiena. Ricordo che  i bambini, me compreso, ogni sera facevano a gara per partecipare alla messa  e questo perchè le suore ci davano il cosiddetto “gettone” per tutte le sere del mese di maggio. Un semplicissimo bigliettino con il timbro dell’Oratorio  ma con il quale riuscivano a portarci tutti in chiesa ogni sera. Chi era sempre presente per tutto il mese alla fine si ritrovava con trentadue bigliettini ( il 24 valeva 2 presenze) ed aveva diritto a  fine anno oratoriano a scegliere un giocattolo o partecipare gratis alla gita  organizzata dall’Oratorio. Una cosa semplicissima che per noi allora era una cosa grandiosa e che contribuiva a farci partecipare alle funzioni del mese mariano; era quello l’obiettivo finale. Ogni sera poi si svolgeva una piccola processione con una statuetta di Maria Ausiliatrice (conservata oggi presso il salone parrocchiale). La madonna sistemata  su una piccola portantina veniva portata a spalla dai giovani della comunità ogni sera  di maggio  e veniva lasciata ogni sera in una famiglia diversa. Visitava ogni anno 30 famiglie di Carìa che venivano scelte  tra coloro che facevano richiesta di avere in casa la Madonnina. La sera del 24 di Maggio si svolgeva per tutto il paese la grande fiaccolata con la statua di Maria Ausiliatrice conservata nella Cappella della chiesa Parrocchiale. La statua nel pomeriggio del 24 veniva portata dalla chiesa all’Oratorio per essere sistemata su un  fiorino che, ornato  con drappi e fiori, trasportava al calar della sera dopo la solenne celebrazione eucaristica, la statua di Maria Ausiliatrice per tutte le vie del paese. Il tragitto della processione era identico a quello che si seguiva  per la solenne processione della Madonna del Carmelo il 16 luglio con la differenza che la processione di Maria Ausiliatrice  si concludeva nel cortile della Casa F.M.A. Il giorno seguente la statua della Madonna veniva poi riportata nella Cappella della chiesa Parrocchiale. Ricordo che negli ultimi anni l’ultima direttrice voleva associare alla festa religiosa in onore dell’ Ausiliatrice una  piccola festa esterna; progetto che non riuscì a portare a compimento perchè nè l’oratorio nè la comunità furono d’accordo per una festa civile in onore dell’ Ausiliatrice. Per questo motivo definiva la festa di Maria Ausiliatrice la festa della  “Madonna povera”  rimproverandoci di tenere di più alla festa della “Madonna Ricca”, cioè la Madonna del Carmelo, così come lei la definiva. Da premettere che la Madonna è una anche se  tanti sono solo i titoli con cui s’invoca. Forse non aveva compreso fino in fondo che per la comunità di Carìa  la festa del 16 Luglio oltre ad essere un forte momento di profonda  fede e devozione  è anche  un atteso appuntamento dal punto di vista della tradizione popolare.

Francesco Pugliese

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