18/05/12. Un’imposta che ha poco o niente di municipale, essendo in realtà una imposta prettamente statale. Dietro la sigla della cosiddetta Imposta Municipale Unica, in questi giorni al centro del dibattito nazionale, si nasconde una tassa dello Stato che i Comuni non possono neanche riscuotere liberamente. Di fatto, tutti i Comuni italiani, a seguito di questa macchinosa previsione si trovano ad affrontare una situazione di estrema difficoltà: lo Stato, che già negli anni precedenti aveva imposto pesanti sacrifici, con quest’ultima manovra sull’IMU, ha reso ancora più precari i bilanci locali e con essi la possibilità di continuare ad erogare servizi essenziali alla cittadinanza.
Una scelta chiara e netta, a tal proposito, quella dell’amministrazione comunale di Spilinga, guidata dal sindaco Franco Barbalace, che ha voluto “contrastare” quella che viene ritenuta da più parti un’imposizione iniqua, con un provvedimento teso tutto a favore dei propri cittadini. Nei giorni scorsi il Consiglio Comunale, infatti, tra i pochi ancora in Italia ha anticipato i tempi deliberando il regolamento sulla nuova Imu, con una scelta coraggiosa che ha portato alla diminuzione fino ai limiti consentiti dell’aliquota per i cittadini spilingesi, considerando che le aliquote sono stabilite dal Comune, ma entro paletti rigidamente fissati dallo Stato.
Praticamente un abbattimento totale dell’Imu per la prima casa, soggiogata all’imposizione statale che non potendo abolire la nuova imposta, ha messo in atto un’azione che, per gli spilingesi, farà risultare il conto della tassa sulla prima casa pari a zero, grazie all’approvazione di una tariffa pari allo 0,2%, al di sotto di quella ordinaria prevista dal Governo centrale (allo 0,4 per cento, ma che può oscillare, infatti, per delibera del Comune tra lo 0,2 e lo 0,6 per cento) mentre è stata, altresì, mantenuta al minimo anche quella sulla seconda casa, allo 0,76 per cento, ossia 7,6 per mille. Un provvedimento, al momento, adottato soltanto da una diecina di comuni italiani.
La nuova imposta, infatti, è ritenuta “municipale” solo nel nome, perché nonostante gli aumenti, oltre il doppio rispetto alla vecchia ICI del 2011 non porterà risorse aggiuntive nel bilancio del Comune che, altresì, subiranno ulteriori tagli sui trasferimenti Statali e quindi sulle casse comunali.
Ma il lavoro svolto in tema di bilancio dall’assessore Armando Fiamingo ha dato, però, la possibilità alle casse comunali spilingesi di sopportare l’ennesimo colpo a favore dei cittadini che non si troveranno nelle condizioni di sborsare somme aggiuntive e così, grazie appunto al bilancio solido, si è deciso di fare l’ulteriore passo.
“Nonostante tutti i Comuni italiani, si trovano ad affrontare una situazione di estrema emergenza – spiega l’assessore Fiamingo – Il nostro contatto quotidiano con i problemi reali dei cittadini, delle famiglie e delle categorie economiche che si impoveriscono sempre di più ci crea difficoltà a causa della mancanza di risorse disponibili. Ma il nostro compito è proprio quello di trovare soluzioni che permettano di andare incontro alle esigenze della gente per sostenere i servizi pubblici essenziali, così come stiamo facendo grazie ad un bilancio sano che cerchiamo di mantenere sempre in equilibrio e che testimonia efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. Grazie a questo abbiamo potuto fare scelte che eviteranno a famiglie ed imprese un nuovo carico fiscale, abbiamo dato alla città regole certe e trasparenti sui tributi che andranno a pagare e di cui il Comune non beneficerà. Abbiamo inoltre già previsto anche di riconoscere altre detrazioni agevolate”.
Un sostegno pieno, quindi, anche molte agevolazioni ai proprietari di fabbricati rurali (con lo 0,1 invece dello 0,2) e ancora anche a favore agli anziani proprietari di un’abitazione non utilizzata e che hanno la residenza in una casa di riposo, alle aree fabbricabili, che secondo le decisioni comunali vengono considerate come terreni agricoli (e quindi esenti da Imu) se condotti direttamente da coltivatori diretti o imprenditori agricoli, e ancora tariffa ridotta alle pertinenze del fabbricato ed un incentivo, considerando sempre lo 0,2% (e non lo 0,76) sui fabbricati inagibili che il proprietario avvia a ristrutturazione.
“Avremmo voluto esonerare i cittadini attraverso la semplice abolizione di questa imposta – aggiunge il sindaco Franco Barbalace – purtroppo essendo una tassa governativa non è nelle nostre possibilità abrogarla. Per questi motivi l’amministrazione comunale ha deciso di assumere i provvedimenti necessari per consentire l’esenzione ai cittadini dal pagamento dell’Imu almeno sulla prima casa, quella che riteniamo fondamentale per ogni normale famiglia, per le quali abbiamo voluto che nessuna di loro sia costretta a pagare quella che riteniamo un’imposta iniqua. Abbiamo voluto altresì lasciare al minimo tariffario le seconde case. L’impegno sostenuto in questi anni ad un’attenta politica di ottimizzazione dei costi di gestione, nonostante le continue riduzioni dei trasferimenti governativi, è stato fondamentale. Da sempre abbiamo lavorato sostenendo le spese “extra” all’attività ordinaria con fondi recuperati solamente tramite finanziamenti esterni, grazie a progetti presentati e approvati dagli enti sovra comunali e anche dalla Comunità europea. Pur considerando questo – conlcude il primo cittadino – sono molte le iniziative importanti che abbiamo intrapreso e promosso in questi anni. E oggi grazie a questo tipo di politica “attiva” ci troviamo a poter segnare un passo veramente importante a favore dei nostri cittadini, considerando anche che in sette anni di amministrazione non abbiamo mai aumentato una sola tariffa».
Nel Comune, tra l’altro, l’ufficio tributi ha avviato un valido supporto per le informazioni del caso, presto anche sul sito comunale.
BRAVI!