17/05/12. Sembra siano ripresi i lavori lungo il cantiere della cosiddetta “variante di Caria”. In località “Sant’Agasi”, nel punto dove si innesterà la nuova strada (più precisamente, salendo lungo la provinciale 17, nei pressi della prima curva dopo il bivio di San Rocco-Brattirò) delle ruspe stanno spianando terreno sradicando ulivi secolari (i mezzi hanno lavorato per alcuni giorni ma poi si sono fermati). E proprio a partire da questo punto verrà costruito l’ultimo tratto della nuova variante: una sezione di poche centinaia di metri che taglierà una curva dell’attuale tragitto della provinciale 17 e si collegherà al “cavalcavia” che porterà sulla parte rimanente della variante. E sui problemi che la nuova sezione di strada potrebbe in futuro creare interviene Pietro Naso, segretario del circolo locale di rifondazione Comunista. <<Mi pongo come al solito -ha affermato Naso- una questione che come al solito rimarrà inascoltata voce nel deserto, del resto “nemo propheta in patria”. La domanda da un milione di dollari –prosegue Naso- è: chi ripristinerà il brandello della vecchia strada che prima della costruzione della “variante Carìa” serviva le contrade, Judeu, Saracinò, Baruni e Riaci e permetteva agli abitanti di Fontamara (rectius Carìa) di trarre profitto dai loro terreni??”. In pratica Naso, considerando i precedenti (e, come abbiamo più volte documentato, imbarazzanti) casi, e cioè la chiusura degli accessi agli appezzamenti privati provocati dalla costruzione del rimanente e più lungo tratto della variante, cerca di capire se il problema si riproporrà ora che si sta procedendo alla costruzione dell’ultima, e più breve, parte del percorso. “Vuoi vedere che alla fine- dice Naso- l’Amministrazione comunale di Fontamara (rectius Drapia), come gesto di cavalleria provvederà con propri fondi di bilancio al ripristino della viabilità rurale o peggio ancora: contrarrà un mutuo pur di non “rompere” o “incrinare” i “rapporti” con la Provincia. Mi auguro vivamente che questo non abbia ad accadere- continua il segretario di Rifondazione- mi auguro, come cittadino ed interlocutore politico di questa amministrazione comunale, da me sostenuta con tante aspettative di vera svolta e cambiamento radicale, che questa problematica il “nostro” Sindaco l’abbia di già in agenda e la sosterrà, ove necessario, con la dovuta fermezza, chiedendo, a chi di dovere, il ripristino dello “status quo ante” della viabilità rurale devastata dai bolidi del movimento terra. Penso e scrivo queste cose, poichè, peraltro, è ciò che quotidianamente ascolto dagli abitanti della mia amata Fontamara (rectius Carìa) e ritengo attraverso la stampa di potere, come è mio costume, dare un fattivo contributo al miglioramento sociale della comunità in cui vivo.” Naso chiude poi la sua riflessione utilizzando le seguenti proposizioni: <<Essendo, peraltro, abituato al principio per il quale: salutare è facoltativo ma rispondere è Obbligatorio, specie se si ricoprono certi incarichi di rappresentatività politica (laddove rappresentatività significa: essere recettivi alle problematiche ed alle esigenze della collettività ed operare per la loro soluzione), gradirei conoscere quali sono gli intendimenti o gli accordi raggiunti, in ordine all’esposta problematica, dalla nostra amministrazione comunale intesa nella sua completezza – minoranza inclusa. Lo pretendo come cittadino consapevole del fatto che l’alta ed elegantissima diplomazia politica della non rottura con la Provincia e dei carezzevoli ma a volte rivoltanti rapporti, in Calabria non paga.>>
MarioVallone
DI SEGUITO ALCUNE IMMAGINI SCATTATE NEI PRESSI DELLA CHIESETTA DI “SANT’AGASI”, PUNTO IN CUI SI INNESTERA’ LA VARIANTE DI CARIA. COME VEDETE SONO INIZIATI I LAVORI PER LA COSTRUZIONE DELL’ULTIMO TRATTO DI STRADA E PROPRIO IN QUESTO PUNTO, COME SEGNALATO DA NASO, SI POTREBBERO VERIFICARE DI NUOVO PROBLEMI.
CI AUGURIAMO CHE, ALMENO STAVOLTA, I TECNICI LI ABBIANO AFFRONTATI E RISOLTI IN FASE DI PROGETTAZIONE.
