Ricadi: gestione rifiuti, le “osservazioni” di Saragò

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14/05/12.  L’amministrazione comunale parte con il piede sbagliato per quanto riguarda la gestione dei rifiuti in forma differenziata. E’ questo, in sostanza, il giudizio espresso dai gruppi di minoranza in occasione dell’ultimo consiglio comunale che aveva tra i punti all’ordine del giorno l’“approvazione del regolamento per il compostaggio domestico”.

Un regolamento che, così come approvato, secondo quanto si legge in una nota diffusa dal consigliere di minoranza Franco Saragò “non appare applicabile in un territorio complesso come quello ricadese e che presenta macroscopiche incongruenze che, di fatto, lo rendono di difficile attuazione. Un pasticcio – lo definisce Saragò- frutto, probabilmente, di estrapolazioni da altre realtà territoriali ben diverse dalle nostre e dalla mediazione politica e che rischia di legittimare una miriade di micro discariche che nulla hanno a che vedere con la produzione di compost.”

Quello dei consiglieri di maggioranza, secondo Saragò  è “un atteggiamento che sembrerebbe più mirato a far apparire, sulla carta, un aumento della percentuale di rifiuti teoricamente smaltiti in maniera differenziata e a garantire lo sconto sulla tariffa alle attività alberghiere che alla effettiva valorizzazione dei rifiuti. “

Un giudizio severo, quindi, quello espresso dal consigliere del Gruppo “Il Girasole”  e condiviso dai consiglieri del gruppo “Scopelliti Presidente” che a più riprese, durante il civico consesso, hanno spiegato le loro motivazioni.

“Nonostante le varie sollecitazioni da parte dei due gruppi consiliari – si legge nel prosieguo della nota di Saragò-  affinché la discussione venisse rinviata all’esame della commissione preposta, per come peraltro previsto, al fine di valutare con maggiore attenzione il regolamento,  correggerne i difetti e renderlo efficace e produttivo, l’attuale maggioranza, allargata al gruppo Ricadi Libera di Tripodi e Mirabello, ha inteso proseguire  l’esame del punto all’O.d.G, senza una motivazione apparente. Dopo aver respinto la proposta di rinvio, con nove voti favorevoli e quattro contrari ha approvato il regolamento integralmente come proposto senza tenere conto delle incongruenze evidenziate dalla discussione. “

In particolare lo stesso Saragò ha messo in luce tutte quelle che -a sua detta -sono le contraddizioni contenute nel regolamento  <<definito domestico ma rivolto soprattutto alle imprese, ad iniziare dalla possibilità di utilizzare anche i sistemi definiti “cumulo” e “buca”. Quest’ultimo consiste nel depositare materiale organico in un’apposita buca scavata nel terreno opportunamente strutturata. Un’ operazione di difficile gestione che necessita la miscelazione dei prodotti di scarto alimentare con gli sfalci provenienti dai giardini in un giusto equilibrio che prevede in misura nettamente inferiore i residui alimentari cotti soprattutto di origine animale che appare, per la tipologia aziendale a cui è rivolta (attività alberghiere e ristorative che servono anche centinaia di pasti al giorno), di difficile attuazione. Un giusto mix di scarti conferiti, ossigenazione, umidità variabile a seconda del periodo, irraggiamento solare invernale e frescura estiva che solo se rigidamente eseguito può portare alla produzione di compost ma in caso contrario si traduce nella produzione di percolato, cosa notoriamente ben diversa, cattivi odori e topi.>>

Il consigliere Saragò afferma inoltre:  “Appare, poi, del tutto inefficace e fuori dalla grazia di Dio, affidare i controlli sul buon andamento della pratica di compostaggio alla Polizia Municipale che non può avere le competenze scientifiche e tecniche necessarie ne tantomeno, per l’esiguità del personale disponibile, può sobbarcarsi un onere di questa portata.”

Evidenziato dallo stesso Saragò, senza però alcun riscontro concreto, che il regolamento così come approvato, in ottemperanza all’art.3, consente a tutti i cittadini di effettuare il compostaggio senza distinguere i possessori di giardini e pertinenze dai possessori di soli appartamenti. “Sarebbe oltremodo interessante- aggiunge lo stesso consigliere- capire come si concilia anche con le norme igieniche produrre compost in camera da letto o sul balcone.  Nulla viene previsto, poi, sulle regole da seguire per il compostaggio, tutto è lasciato secondo un regolamento poco regolamentare, all’interpretazione ed alla volontà dei singoli.”

Scarsamente incentivante, nei fatti-sempre secondo Saragò- l’attività di compostaggio:   <<L’art. 5 invece di prevedere, quantomeno, la concessione gratuita delle compostiere a tutti i cittadini di buona volontà,  riserva al Comune, solamente, “la possibilità di acquistare compostiere da assegnare a titolo gratuito” mentre impone a quanti decideranno di intraprendere questa nobile attività di smaltire tutti i rifiuti organici prodotti sia alimentari che provenienti dagli sfalci dei propri giardini, anche se in eccedenza rispetto alla reale portata della compostiera in dotazione, esclusivamente attraverso la compostiera stessa  per come confermato anche dal regolamento sui rifiuti, di recente approvazione e anch’esso contestato in larga misura dai gruppi di minoranza ma senza riscontri apprezzabili. Basterà -si chiede infine Saragò- il solo sconto, ancora non definito, ad invogliare i cittadini ad intraprendere la produzione di compost? Ci auguriamo vivamente di si- conclude Saragò- convinti che raggiungere quantomeno gli obbiettivi di legge in materia di raccolta differenziata sia anche  un obbligo morale e civile al quale si può concorrere anche e soprattutto con la buona pratica della riduzione della produzione di rifiuti alla fonte che dovrebbe essere la scommessa vera di un’amministrazione lungimirante>>.

MarioVallone

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