30/04/12. Per evitare di sprofondare in un cupo provincialismo, le chiacchiere sul ruolo e sulla funzione di un periodico locale vanno inquadrate in un’ottica generale. In linea di massima la carta stampata sta per cedere il passo al digitale. È un percorso inevitabile che cambierà il modo stesso di fare informazione in maniera irreversibile. I giornali non saranno più lo strumento principale per dare le notizie su ciò che ci circonda. L’avvento di internet e dei social-network impone una nuova dimensione. Le notizie, ormai, viaggiano sul web in tempo reale e dunque, nel momento in cui la notizia é riportata dal quotidiano, essa è già inesorabilmente invecchiata. Non è casuale che negli Usa, il giornale che maggiormente registra i conti in verde è The politico che è realizzato solo in versione digitale. E allora, quante e quali saranno le funzioni del giornale in futuro? Risposta semplice: due. La prima: veicolo per il transito di idee; la seconda: approfondimento sui temi d’attualità. I giornali regionali si adegueranno; in caso contrario, saranno condannati alla chiusura. E i periodici? Idem. Questi ultimi, però, così differenti per natura, ruolo, qualità ed altre mille ragioni dalle testate nazionali, conservano un altro ruolo essenziale: focalizzare l’attenzione sui fatti salienti della comunità. È il presupposto per impedire che la cronaca (in futuro microstoria) sia inghiottito dal mare magnum del web. Se poi, intorno a ciò s’innesta anche qualche ideuzza, spunti di riflessione, ricerche… grasso che cola! Per il momento, Cronache Aramonesi, tra dubbi, incertezze e un pizzico di semincoscienza è alla ricerca di nuovi percorsi, sia, latu sensu, culturali (su cui ci sarà molto da lavorare) che gestionali (su cui qualche iniziativa verrà avviata sin dal prossimo numero). Sfida al limite del proibito e, dunque, affascinante…
Pubblicato su Cronache Aramonesi, anno VIII n. 1