30/04/12. Riprenderà domani pomeriggio la preparazione della Vibonese in vista della prossima gara di campionato, l’ultima della stagione regolare per i rossoblù, che dopo aver evitato la retrocessione diretta, restano aggrappati al treno dei play out, nutrendo anche qualche speranza di permanenza diretta.
«Finché c’è anche una piccola speranza – questo il primo commento del tecnico Alfonso Ammirata – è doveroso crederci e noi siamo già proiettati alla prossima gara contro l’Aversa Normanna. Allo stesso tempo bisogna guardare in faccia la realtà e considerare che sono pochi gli scenari possibili che ci vedono salvi in maniera diretta. Bisogna pensare a battere l’Aversa, ma occorre pure considerare che davanti potremmo avere una strada molto lunga. Intanto ci siamo tolti l’assillo della retrocessione diretta e questa vittoria ottenuta in casa dell’Isola Liri potrebbe darci una spinta ulteriore per far bene».
L’allenatore rossoblù è contento della prestazione offerta dalla sua squadra domenica scorsa nel Lazio, dove ha mostrato di possedere una ben definita identità tecnico-tattica, ma da perfezionista pensa a come migliorare le cose. «Sono arrivato da poco e non posso, per tanti motivi, fare tutto ciò che vorrei, anche perché siamo scesi in campo ogni tre giorni. Qualcosa, però, sono riuscito ad inculcare ai ragazzi, in particolare l’amore verso la fatica e questo è già tanto. Alleno una squadra che mi ha dimostrato di essere attaccata alla maglia e questo è positivo. Per il resto abbiamo anche degli aspetti da migliorare, in particolare nella fase della gestione del pallone».
Resta solo il rammarico per i tre pareggi precedenti alla vittoria di Isola del Liri. Almeno un’altra vittoria era alla portata dei rossoblù: «In effetti in una di quelle tre partite avremmo meritato qualcosina in più ed oggi la nostra prospettiva sarebbe stata ben diversa. Bisogna, però, fare i conti con la realtà e c’è da battere l’Aversa Normanna. Alla fine faremo i conti e valuteremo la nostra situazione, ma occorre crederci sempre e non mollare mai».
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