Gasponi, una targa in ricordo di don Michele

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27/04/12. Le scorse settimane nella frazione Gasponi, alla presenza delle autorità religiose e civili comunali, è stata svelata una targa in ricordo di don Michele Loiacono, parroco di questo paese dal 1939 fino alla sua morte nel 1984.

Don Loiacono fu dapprima parroco di Brivadi di Ricadi, poi, negli anni trenta, fu nominato parroco di Brattirò dall’allora vescovo Felice Cribellati in sostituzione di don Cortese. Quest’ultimo era fortemente gradito ai brattiroesi e la comunità manifestò apertamente la propria avversità verso la nomina del nuovo sacerdote. Ne venne fuori un vero e proprio malcontento, la cosiddetta “lotta di previti”, che portò addirittura all’intervento delle forze dell’ordine.

I brattiroesi videro infatti nella decisione vescovile una sorta di imposizione e si dissero decisi a boicottare tutti i successori di don Cortese, al di là delle capacità dei singoli preti. I carabinieri, probabilmente per spaventare la gente, intervennero nella “disputa” e arrestarono delle persone. Ma la comunità brattiroese, a torto o a ragione, anziché chinare il capo, continuò a credere nella sua lotta. Alla fine si superò la cosa con la nomina di don Pasquale Bagnato a parroco di Brattirò, paese in cui don Bagnatò operò fino alla sua morte nel 1975. Oggigiorno può sorprendere il fatto che una piccola comunità si ribelli per la sostituzione del suo prete.

Ma calata nel contesto di allora, contesto in cui la figura sacerdotale in un paesino era di enorme importanza sotto diversi punti di vista, la ribellione può essere compresa, anche se magari non condivisa, specialmente nei modi  con cui in alcuni momenti è stata manifestata. Da ciò si capisce quanto fu difficile per don Michele Loiacono operare in quella situazione. Nel 1939 don Loiacono fu quindi nominato parroco di Gasponi, paese in cui, al contrario di Brattirò, venne accolto trionfalmente. Fissò la sua dimora in una misera abitazione, edificio che colpi il vescovo Saba, il quale durante una visita pastorale andò a trovare don Loiacono ed entrò nella sua casa. Si trattava di un’abitazione piccola e angusta nella quale per entrare bisognava quasi accovacciarsi.

Una casa povera, ma non misera. Don Loiacono visse in questo luogo e svolse a Gasponi, dove fu sempre benvoluto, la sua missione fino alla fine dei suoi giorni. Oblato del Sacro Cuore, fu collaboratore del venerabile  don Francesco Mottola di Tropea, col quale condivise vari momenti di vita. Di salute cagionevole, don Michele affrontò la malattia con spirito cristiano di sopportazione, offrendo a Cristo le sue sofferenze. Si spense nel 1984. Pochi anni dopo sarebbe divenuto parroco di Gasponi don Giuseppe Furchì, deceduto poco più di un anno fa, anch’egli rimasto nel cuore della gente. La targa commemorativa svelata a Gasponi è è servita per riportare alla memoria le vicissitudini di don Michele Loiacono; ci è servita da spunto per riprendere e cercare di capire il contesto storico in cui si trovò ad operare e, soprattutto, è stata provvidenziale per rievocare la sua figura e darle la giusta (importantissima) collocazione nella cultura e nella storia di Gasponi.

MarioVallone

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