27/03/12. Si è tenuta, presso la sala consiliare di Parghelia una manifestazione culturale cui ha partecipato un folto pubblico di curiosi ed appassionati, per la proiezione del cortometraggio del regista tropeano Enzo Carone “Il diario segreto di Alì” con musiche di Enzo Laganà.
L’occasione è stata importante per parlare di immigrazione, clandestinità , sfruttamento e integrazione.
All’incontro hanno partecipato: il sindaco del comune di Parghelia Avv. Maria Brosio; l’assessore alla cultura Dott.ssa Anna Sambiase; Norina Ventre Presidente dell’associazione”Mamma Africa” di Rosarno e le sue collaboratrici; il regista Enzo Carone ed il suo staff; la dott.ssa Caterina Patania (in sostituzione di don Giuseppe Fiorillo), responsabile provinciale del Centro antiviolenza sulle donne di Vibo Valentia. L’incontro è stato moderato dall’Avv. Saverio Ciccarelli. Quest’ultimo, dopo i saluti del Sindaco, ha ricordato la piaga dell’immigrazione clandestina con particolare riferimento ai fatti di Rosarno del gennaio 2010; aggressioni e violenze le cui immagini fecero il giro del mondo.
Alla proiezione del cortometraggio, l’ultimo di una lunga serie in cui Carone si è finora cimentato, è seguito un lungo silenzio che ha sottolineato l’alta emotività delle scene appena viste dal pubblico.
L’assessore alla cultura, Anna Sambiase, prima di consegnare un attestato di riconoscimento al regista, ha ricordato il suo lungo curriculum professionale ed ha spiegato che l’Amministrazione comunale ha voluto puntare l’accento sul fenomeno dello sfruttamento e della clandestinità con la visione del film e anche con la presenza di “Mamma Africa”, la donna che da oltre cinquant’anni aiuta gli immigrati africani che vivono a Rosarno, con sostegni alimentari e conforto morale.
La dott.ssa Patania ha parlato dell’attività che nella provincia di Vibo Valentia svolge con il Centro antiviolenza e con l’aiuto di don Giuseppe Fiorillo diretta ad aiutare e difendere le donne, di cui molte sono immigrate, dalle violenze e dallo sfruttamento. La casa di Marta e la casa di Nazareth sono le due strutture che accolgono le donne perseguitate.
E’ stata poi la volta di “Mamma Africa” che, con la sua semplicità disarmante ha conquistato tutti i presenti, molti dei quali giovani, raccontando le origini della sua attività, alcuni episodi di vita quotidiana degli immigrati africani, soffermandosi anche sui retroscena dei “Fatti di Rosarno” e sugli aiuti che fornisce ogni domenica e durante la settimana, ai lavoratori africani che la chiamano appunto Mamma ed a cui chiedono aiuto non solo alimentare, ma anche conforto e comprensione.
“Gli aiuti vengono dalla Provvidenza” ha tenuto a precisare la sig.ra Norina Ventre, riferendosi anche a ciò che la comunità pargheliota ha raccolto nei giorni precedenti, grazie alla collaborazione della parrocchia di S. Andrea apostolo con il suo titolare don Giuseppe Florio.
“Sono soddisfatta per aver fatto conoscere ai miei concittadini Mamma Africa, dopo averla rincorsa per diversi giorni-ha affermato Anna Sambiase- ho regalato loro un momento di riflessione e di solidarietà che ci ha fatto riflettere su una realtà fatta di grande sofferenza, ma anche di grande solidarietà, cui solo il popolo calabrese è capace”.