Una ricerca dall’alto valore simbolico

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25/03/12. Oggi alle 17, presso la palestra scolastica di Zambrone verrà presentato il libro, curato dal giornalista Corrado L’Andolina, intitolato “Il Canto del pettirosso. Morti bianche a Zambrone. Le testimonianze dei familiari”.

All’iniziativa, organizzata dal Centro studi umanistici e scientifici Aramoni, che è anche l’editore del testo (istituto di ricerca coordinato da L’Andolina), parteciperanno: tre familiari dei caduti (Paolo Caia, Gabriella Tedesco e Domenico Varrà); la sindacalista Donatella Bruni; il sindaco di Zambrone Pasquale Landro e il ricercatore dell’Unical Francesco Lesce, il quale ha anche scritto la postfazione del libro. I lavori saranno moderati dal giornalista Salvatore Berlingieri. L’attore Gianni Colarusso sarà la voce recitante di alcuni brani del testo e la talentuosa Greta Medini accompagnerà la recitazione con il violino. Sarà, naturalmente, presente l’autore.

Come si deduce dal titolo del volume, in esso viene affrontato un tema molto importante ed attuale, ma da una prospettiva e con obiettivi per certi aspetti diversi dal solito. Quella curata da L’Andolina, una delle penne più raffinate della nostra provincia, è infatti una ricerca che non si propone soltanto di denunciare ma ha un considerevole valore storico e simbolico. Essa racchiude, più precisamente, due testimonianze per ogni caduto zambronese: una fornita da un familiare e un’altra fornita da un altro familiare o dallo stesso autore. L’arco temporale oggetto di indagine spazia dal 1932 al 2010, periodo nel quale sono stati sedici i caduti sul lavoro zambronesi.

Nell’incipit della prefazione è appunto spiegato il senso della ricerca:  “Le chiamiamo disgrazie- si legge – , infortuni, sventure o nefaste fatalità. Questa rievocazione dei caduti zambronesi sul lavoro, dei quali siamo riusciti a rinvenire memoria non ha e non vuole avere il carattere della denuncia sociale. Ci sono altre sedi che tentano di risolvere il problema senza peraltro riuscirvi. La nostra ricostruzione è un omaggio alle vittime ed è un contributo alla storia della comunità, di cui quelle vittime sono parte per sempre.”

MarioVallone

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