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Brattirò, 1967: una cartolina inviata da Gilormo Ballata

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20/03/12. Amici lettori, grazie. Riusciamo ormai a superare costantemente il tetto delle mille visite al giorno e continuiamo a crescere. Siamo ormai il primo blog del vibonese. Grazie. Continuate a seguirci.

In questo “articolo” mi rivolgo, in particolare, ai compaesani Brattiroesi sparsi nel mondo: l’immagine che pubblichiamo oggi è dedicata a voi. E’ stata scattata negli anni ’60 e ritrae Corso Vittorio Emanuele, la via principale del paese. L’autore della foto, da quanto mi è stato detto, è un tedesco, del quale non sappiamo il nome,  recatosi a Brattirò in quegli anni per visitare questo caratteristico borgo nell’immediato entroterra tropeano. Le immagini immortalate in quell’occasione, non so come, sono finite nelle mani di “Masciu Peppi du tabacchinu” (lo zio di mia mamma, il fratello di mia nonna Pasqualina). Masciu Peppi ebbe la splendida, e -mi sento di dire- originale per quell’epoca idea di stampare delle cartoline.

Ebbene, il grande Girolamo Vallone, alias Gilormo Ballata, personaggio simbolo del paese, pensò di inviare una di quelle cartoline a mio padre, il medico Pasquale Vallone, allora studente di Medicina a Roma  (PER SAPERNE DI PIU’ SU BALLATA CLICCATE QUI). Mio padre ha conservato quella cartolina e pochi giorni fa me la sono ritrovata tra le mani. Nel retro vi è la firma di Ballata ed una dicitura, difficile da cogliere, sia a causa della calligrafia, quasi illeggibile, che del significato delle parole. Ballata, probabilmente, nella sua geniale vena sarcastica, scrisse una frase (riusciamo a capire solo le parole:”coltellini e raviola”) contenente delle esclamazioni che lui ripeteva ad alta voce passeggiando per le vie del paese. 

MarioVallone

 

 

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