“Un Gigante della Calabria”

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05/03/12. Si sono svolti nel pomeriggio di mercoledì 28 febbraio, con un’ampia partecipazione di gente commossa arrivate da ogni dove a Soriano per rendergli l’ultimo omaggio, i funerali di Nicola Provenzano, fondatore, direttore e curatore scrupoloso della biblioteca calabrese della cittadina domenicana.

Dopo il rito religioso svoltosi nel convento di San Domenico, il ricordo personale di amici e collaboratori, tra cui, particolarmente toccante, è stato quello del sindaco Bartone. «Il “ Preside ” –le sue parole- come tutti chiamavamo cordialmente Nicola Provenzano, è stato un fine intellettuale, maestro di vita per tante generazioni, politico intelligente e riferimento umano per quanti hanno avuto bisogno.

Un “Gigante della Calabria”, è stato definito dal giornalista veneto Alvise Zardi» Una definizione data non a caso, poiché nel 2009 Provenzano ha ricevuto il premio “Gigante della Calabria”, ideato dal giornalista-scrittore Domenico Lanciano, dell’associazione molisana “Amici della Calabria”, premio di cui andava fiero e che teneva appeso in bella vista dietro la propria scrivania.

«Chi vi parla –ha proseguito Bartone- è stato suo allievo, oltre che socio fondatore dell’Istituto della Biblioteca Calabrese. Ho lavorato con lui fin l’altro giorno, e ho visto quotidianamente crescere questa sua creatura che oggi conta oltre quarantamila volumi ed è riferimento obbligato per le ricerche di studiosi e studenti, grazie alla sua opera, che ha svolto spendendo per esso una vita intera, tralasciando affetti personali e familiari e lavorando anche nei giorni di festa comandata». Doti universalmente riconosciute, queste, per una persona che era divenuta la stella polare degli studi sulla Calabria e sui calabresi, con una notorietà che aveva travalicato i confini regionali. «Sempre pronto a sollecitare, indirizzare e curare studi e ricerche di quanti gli chiedevano aiuto, – ha proseguito il primo cittadino nel ricordo – Provenzano non si fermava davanti ad alcun ostacolo, anche durante i periodi difficili suoi e dell’Istituto. Per questo, adesso che non c’è più, con coraggio abnegazione si dovrà sopperire e portare avanti il suo lavoro senza interruzioni e titubanze.

Mi piace concludere con una citazione, che faccio mia, dell’amico comune Vito Teti, che lo ricorda così: “lascia un vuoto notevole, anche se la sua Biblioteca resterà una delle eccellenze culturali della regione e la testimonianza di come, quando a guidare sono le passioni e l’amore per la cultura, si possano creare grandi cose”. Credo che Soriano e la Calabria, gli amici studiosi e gli intellettuali, sapranno rendergli omaggio e continueranno a fare vivere quella che è stata una sua invenzione». Dev’essere cosi, perché le cose importanti, generate dal germe della passione, non potranno mai morire. L’ultimo “addio” alle mortali spoglie del “preside, Bartone lo dà con un annuncio importante ed atteso da molti: la Biblioteca Calabrese prenderà il nome del suo fondatore. Così ha deciso la giunta comunale. Così vogliono quanti lo conobbero. Così è giusto che sia.

Valerio Colaci (Calabria Ora del 29 febbraio 2012)

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