“Liberamente al lavoro”

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02/03/12. Avviare attività dirette al sostegno di soggetti con disabilità psichiche e particolari difficoltà d’inserimento nel mercato del lavoro. Questo l’obiettivo prioritario del progetto Liberamente al Lavoro, che l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Michele Mirabello ha realizzato in collaborazione con le Cooperative Riunite Socio-Sanitarie (Coriss) e il Forum provinciale del Terzo settore.
L’iniziativa rientra nel Programma operativo regionale Fondo sociale europeo 2007 – 2013 per favorire, appunto, l’inserimento lavorativo delle categorie in condizioni di svantaggio occupazionale e di marginalità sociale, attraverso la realizzazione di azioni di work-experience finalizzate a rafforzare la cultura delle pari opportunità nonché a prevenire e combattere ogni forma di discriminazione nei posti di lavoro.

«La notevole diffusione dei problemi e delle patologie di natura psichica richiede di potenziare e affinare i programmi di intervento sia sul piano medico che su quello del sostegno psicologico e sociale – ha affermato Mirabello -. Con questa iniziativa, quindi, intendiamo operare concretamente sul territorio e coniugare politiche di natura sociale a politiche attive del mercato del lavoro. Al fine di conseguire, come in questo caso specifico – ha concluso l’assessore – la riduzione del danno sociale causato dalla malattia mentale, di contenere l’isolamento sofferto dalle persone ammalate e di proporre azioni efficaci volte al recupero e all’inserimento di queste persone all’interno della società e del sistema produttivo».
A illustrare il progetto nelle sue articolazioni è stata Aurora Puccio, componente del Consiglio di amministrazione del Coriss, la quale, tra le altre cose, ha spiegato che saranno 15 i soggetti che parteciperanno all’iniziativa: persone con disturbi psichici, individuate assieme ai medici del Centro di salute mentale di Serra San Bruno -Tropea.
Variegate saranno le attività lavorative che verranno espletate (5 ore al giorno, per un impegno settimanale di 25 ore complessive) in uffici legali, panetterie, bar, pastifici, parrucchieri, supermercati, autoricambi e aziende agricole. «Attività attraverso le quali – ha dichiarato Aurora Puccio – si intende ridare dignità alle persone e far acquisire competenze lavorative».
La possibilità di interagire in un contesto lavorativo consente, infatti – ha asserito sulla stessa lunghezza d’onda Salvatore Crupi, responsabile del Forum provinciale del Terzo settore – di «prevenire gli stati di inattività e di emarginazione, migliorare le capacità sociali e comunicative, favorendo l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo».

 

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