27/02/12. “Sfilano per le strade dei paesi durante le feste religiose e non, allietano con il loro movimenti e balli e il suono frenetico e ritmato di rullante e grancassa, divertono e impauriscono grandi e piccini: sono i Giganti, antica tradizione di molti paesi della Calabria, radicata soprattutto nel vibonese e diffusa in modo particolare nei tanti paesi della zona del Monte Poro.
Hanno i Giganti Papaglionti, Mesiano, Arzona, San Leo, San Costantino, Briatico, Joppolo, ma è una tradizione diffusissima anche in altre paesi del mediterraneo.
In effetti vederli muoversi e ballare, corteggiarsi e baciarsi è davvero uno spettacolo; sono due alti fantocci col viso di cartapesta e con abiti sgargianti, posti sulle spalle dei portatori. I loro spettacoli vengono commissionati dai comitati che organizzano le varie feste.
Ma perché questa tradizione, cosa rappresentano i Giganti? “Queste figure disumane arrivano da lontano -Scrive Franco Vallone – durante il loro lungo cammino nel tempo si sono caricati di mito e di simbolismo, rappresentano i due antichi regnanti “Mata e Grifone”.
Mata una regina indigena e Grifone un re turco… alcuni racconti popolari calabresi narrano la storia di una regina rapita da un re venuto da molto lontano, dal mare…”
(Tratto dal libro “Viaggio sul Poro” di Francesco Pugliese)