14/02/12. Lidia Poët si laureò in Legge nel 1881 presso l’università di Torino. Dopo avere svolto il praticantato e superato l’esame di abilitazione, fu lei la prima donna ad essere stata iscritta a un Albo degli avvocati; per la precisione, quello di Torino. Ma il Procuratore del Re si oppose a tale iscrizione. E così, la Poët inoltrò ricorso prima alla Corte d’appello di Torino, poi alla Corte di Cassazione. Entrambi i gradi di “giustizia”, però, bocciarono la richiesta! Ma Lidia Poët dotata di tempra forte e autorevole non rinunciò al suo sogno.
Nel 1920, una volta mutato il quadro sociale e culturale di riferimento, ottenne, all’età di sessantaquattro anni, l’iscrizione all’Albo degli avvocati di Torino. Iniziò quindi ad esercitare la professione forense nello studio del fratello, specie a difesa delle donne e degli emarginati. L’avvocatessa perorò la causa del suffragio universale esteso alle donne e ottenne in varie parti del mondo importanti e prestigiosi riconoscimenti per la sua dimensione culturale e l’impegno svolto per l’emancipazione femminile. Da quel momento, l’ingresso delle donne nel mondo della giustizia (e quindi anche dell’avvocatura) fu un continuo crescendo.
E per individuare i percorsi utili a tutelare una reale pari opportunità è stato costituito, nel tempo, in seno ai vari Ordini forensi, un apposito Comitato. Dinamica, puntuale e costante, la presenza del Comitato vibonese che si è più volte segnalato per la sua capacità propositiva. Non desta alcuna sorpresa, dunque, se lo scorso sabato per rinnovare il Comitato per le pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia si siano recati alle urne ben 394 avvocati. E ciò a conferma del ruolo di crescente importanza assunto dal Comitato stesso nella sua recente esperienza.
A tale proposito, si ricorda che ogni avvocato dispone di un numero di voti pari ai componenti da eleggere. Impeccabili le operazioni di scrutinio, dirette dal presidente del seggio, avvocato Domenico Servello. Una, la scheda bianca; due le nulle. Tutte donne ed autonome le candidature. I componenti da eleggere erano quattordici, a fronte delle ventuno candidature.
Questi i risultati ottenuti dalle elette: Maria Stella Calzone voti 289 (presidente in carica), Miriam Servello 254, Giuseppina Pupo 190, Giulia Russo 173, Rosario Broso 158, Sonia Guaricci 158, Serafina Ventrice 154, Maria Rosaria Turcaloro 152, Maria Teresa Gaudente 147, Elisabetta Manco 140, Nicolina Corigliano 128, Maria Caterina Colica 121, Francesca Griffo 121, Annamaria Fortuna 115. Le altre candidate hanno ottenuto i seguenti consensi: Joan Azzurra Pelaggi voti 108, Daniela Lanzo 105, Maria Grazia Pianura 87, Laura Sara Maria Arena 62, Demetria Ruggiero 51, Annina Suppa 42, Rossella Doriana Mesiano 26. Considerati i risultati riportati, pressoché scontata la conferma di Maria Stella Calzone alla guida dell’organismo forense.
Corrado L’Andolina
Pubblicato su Calabria Ora il 13 febbraio 2012, p. 15