53 milioni per la sanità calabrese

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12/02/12. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha deciso di erogare alla Regione Calabria 53.500.000 euro, per l’attuazione di Progetti attinenti agli “Obiettivi di Piano Sanitario Nazionale. Si tratta di un finanziamento che non rientra nel fondo sanitario regionale – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – poiché sono risorse finanziarie aggiuntive a destinazione vincolata per consentire alla Regione di sviluppare, nel campo della sanità, importanti attività che incrementino la qualità del Servizio Sanitario Regionale.

Questo importante riconoscimento giunge al termine di un’intensa attività ed una forte integrazione tra il Dipartimento Tutela della Salute dell’ente e le Aziende Sanitarie a cui si è chiesto di istituire una Task Force per implementare le azioni previste dagli “Obiettivi di P.S.N.” al fine di dare continuità, per il prossimo biennio, ai progetti che dovranno trasformarsi in “Attività istituzionali”.

Ciò consentirà di rispondere positivamente ai bisogni di salute di malati affetti da Alzheimer  o da SLA, attivare nella nostra Regione un qualificato trasporto neonatale e materno, favorire il parto naturale e senza dolore, potenziare ulteriormente la donazione del cordone ombelicale  che ha raggiunto già un buon risultato di  donazioni, potenziare gli hospices per malati terminali e la rete delle cure palliative, assistere a domicilio, restituendoli alle loro famiglie, pazienti cronici in stato di minima coscienza o in stato vegetativo e contrastare concretamente l’osteoporosi. I fondi sono stati erogati secondo un criterio stabilito, il 30% a seguito della rendicontazione da parte del Dipartimento Tutela della Salute delle attività avviate nell’anno precedente, il 70% della somma per consolidare nell’anno in corso le stesse iniziative o avviarne di nuove.

Per entrare nel dettaglio sono state finanziate varie linee progettuali: le cure primarie, la non autosufficienza, la promozione di modelli organizzativi assistenziali dei pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza nella fase di cronicità, le cure palliative e la terapia del dolore, gli interventi per biobanche di materiale umano, la sanità penitenziaria ed ancora l’attività motoria per la prevenzione delle malattie croniche e per il mantenimento dell’efficienza fisica nell’anziano, la tutela della maternità e promozione dell’appropriatezza del percorso nascita, la salute mentale ed il piano nazionale della prevenzione.

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