10/02/12. E’ potabile o non è potabile l’acqua che sgorga dai rubinetti della abitazioni delle 4 frazioni del comune di Drapia? E’ la domanda che molti cittadini si pongono da alcune settimane (anzi, mesi) e tra questi anche l’avv. Pietro Naso, segretario del circolo locale di Rifondazione Comunista che sul tema dell’acqua era già intervenuto sul nostro giornale pochi giorni fa per proporre l’inserimento nello statuto comunale il principio dell’acqua come bene collettivo.
Stavolta Naso, uno cui le problematiche legate al prezioso liquido stanno veramente a cuore, riprende un’ordinanza del sindaco dello scorso ottobre nella quale il primo cittadino vietava alla popolazione di bere l’acqua perché non potabile. In quell’occasione avevamo dato anche noi notizia della decisione del primo cittadino riportando quanto ci era stato riferito da alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale, e cioè che si trattava solo di una misura precauzionale e che non vi era motivo di allarme. I valori delle consuete periodiche analisi, sempre secondo quanto ci era stato riferito dai membri della maggioranza, erano risultati lievemente superiori alla soglia prevista dalla normativa vigente per cui bisognava intervenire per farli tornare nella normalità (se si beveva l’acqua vi era, secondo quanto riferito, solo il rischio di uno spiacevole mal di pancia) Da allora, come giustamente fa notare Naso, non si è saputo più nulla. “Mi chiedevo –dice il segretario comunista rivolgendosi agli amministratori- se si sono posti il problema che la popolazione, comunque, andrebbe avvisata anche del prolungarsi della non potabilità dell’acqua”.
Detto altrimenti: Naso vuole sapere, e con lui crediamo tutta la cittadinanza, se dall’affissione dell’ordinanza del divieto di bere l’acqua (quindi dallo scorso ottobre: ben 100 giorni fa!) la situazione sia mutata e, anche se non lo fosse, comunque di segnalarlo, di far sapere alla popolazione delle quattro frazioni –magari con qualche avviso- se l’acqua si può bere o bisogna continuare ad acquistare le bottiglie di acqua minerale (bottiglie che, tra l’altro, oltre ad avere un costo, aumentano la produzione di rifiuti, seppur differenziati). Nel prosieguo della sua lamentela Naso è, in tal senso, ancora più esplicito: “Qualcuno per Dovere (l’Amministrazione), dovrebbe rinfrescare la memoria ai cittadini comunicando o il perdurare del divieto ovvero la potabilità dell’acqua.
Ritengo –precisa- che un argomento così importante non possa essere lasciato al passaparola ma sia necessario un intervento chiarificatore, anche nelle more dell’attesa dei risultati delle analisi sull’acqua. Infatti- ripete Naso- qualcuno per dimenticanza potrebbe bere acqua non potabile. Qualcuno -aggiunge inoltre il segretario di Rifondazione- potrebbe non permettersi il lusso di bere per mesi acqua minerale e in questo caso sarebbe opportuno chiedere l’intervento delle autobotti della Protezione Civile”.
MarioVallone