09/02/12. Non è trascorso neanche un mese da quando la FILCAMS CGIL Calabria ha espresso il proprio giudizio negativo sul decreto Monti sulle liberalizzazioni, con specifico riferimento a quelle sulle aperture di nuovi centri commerciali e sulla liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura dei negozi, sostenendo l’inefficacia del provvedimento, nonché le ricadute negative per le piccole attività commerciali del territorio calabrese. Avevamo sostenuto che tale provvedimento avrebbe ulteriormente aggravato nella nostra Regione la già difficile situazione che il settore del commercio, della piccola e grande distribuzione sta vivendo.
Purtroppo la conferma alle nostre preoccupazioni non si è fatta attendere molto, e mentre il Presidente del Consiglio On. Monti cerca di convincere i cittadini Italiani di quanto sia “ noioso il posto fisso”, presso la sede della FILCAMS Regionale sono arrivate, in queste ultime settimane, tantissime comunicazioni da parte di Aziende del Terziario ( Commercio – Grande e Piccola Distribuzione ), con le quali si avviano le procedure di messa in Mobilità, di Cassa Integrazione Straordinaria o Cassa Integrazione per Crisi o per Cessazione di Attività e nella migliore delle ipotesi Contratti di Solidarietà difensivi, che interessano oltre 1000 ( Mille ) lavoratori dislocati sull’intero territorio Calabrese.
L’On Monti, provasse a spiegare a tutti questi lavoratori che si sono visti affiggere nelle bacheche Aziendali tali comunicazioni, quanto è noioso avere un posto di lavoro fisso!!! Provasse a spiegare come si crea più lavoro concedendo alle Aziende la massima libertà di licenziamento e soprattutto spiegasse con quale miracolo farà riempire le tasche degli italiani per consentire loro di ritornare a spendere nei supermercati, visto che oggi questi chiudono, per mancanza di clientela.
Luigi Scarnati Segretario Regionale della Filcams CGIL calabrese, manifesta disappunto e forti perplessità rispetto alle ultime comunicazioni di licenziamento collettivo da parte di grandi gruppi che risiedono sul territorio della Calabria.
Neppure un gruppo trainante come Despar con le due società: G.A.M S.p.A ( con 31 unità produttive in Calabria e un organico di 656 ), e Alidis srl ( con 3 unità produttive e un organico di 169 dipendenti ), è scampato alla esigenza di ricorrere ad una riduzione del personale ed alla comunicazione di chiusura di alcuni punti vendita.
Queste procedure della DESPAR sono davvero preoccupanti e per molti aspetti incomprensibili per un gruppo che conta in Italia 2000 negozi ed un fatturato globale di 5,4 miliardi ( +20[%] ).
In una dichiarazione resa alla stampa nazionale il presidente della DESPAR ITALIA Antonino Gatto annunciava il rafforzamento della rete nelle Regioni Lombardia, Piemonte, Puglia e Sicilia e ricavi in crescita del 3[%] . E’ triste, secondo Scarnati, constatare che nonostante questi positivi e roboanti annunci proprio in Calabria si imbocca la strada opposta che è quella dei tagli ( 190,2 ULA ) e delle chiusure. ( 2 ) per GAM e 46,4 per la società ALIDIS, per un totale di tagli di 236,6 unità su 656; pari al 36[%] dell’intero organico.
Situazione altrettanto grave per i dipendenti delle società Center Cross Srl, Non Food Center srl, Brico Calabria Srl; i cui punti vendita sono dislocati su gran parte del territorio calabrese e che rischiano nel migliore dei casi contratti di solidarietà difensivi e cassa integrazione straordinaria.
Richiesta di incontro urgente è stato richiesto alle Aziende, da Scarnati per la FILCAMS congiuntamente a CISL e Uil di categoria per la vertenza che vede interessati i lavoratori dipendenti della società Europa 2000 che ha punti vendita in diverse provincie. Oltre ai problemi relativi ai ritardi di pagamento dei salari in questo caso và affrontata anche la questione relativa al fitto di ramo d’azienda che sta per scadere e che vede coinvolte anche le società BILLA ( gruppo REWE ) e la Società Riva Azzurra.
Rimane ancora aperta la vertenza che riguarda i dipendenti della ex GDM alle dipendenze della società Euro Logistik, che ha attivato la procedura di Cassa Integrazione per i dipendenti dei punti vendita di Crotone e Vibo Valentia mentre rimangono ancora in CIGS altre 68 unità dei punti vendita di Reggio Calabria.
Questo è in sintesi oggi la situazione calabrese del settore Commercio con particolare riferimento alla Distribuzione e alle ultime procedure di mobilità;
un settore in forte crisi in una realtà regionale economicamente depressa.
Come Segretario Regionale della FILCAMS CGIL credo che sia necessario un confronto serrato tra le Associazioni Datoriali e le Organizzazioni Sindacali di categoria sia per discutere delle ricadute negative del decreto sulle liberalizzazioni e soprattutto per affrontare la grave crisi del settore che tra le altre negatività registra anche la fuga dei grandi Marchi dalla nostra Regione.
In questo contesto inoltre è davvero assordante il silenzio degli Assessori Regionali al Lavoro e al Commercio che ancora oggi nonostante le tantissime vertenze aperte in tutto il territorio calabrese e le migliaia di richieste di intervento di ammortizzatori sociali, non sentono la necessità di convocare un’incontro con tutte le parti sociali interessate per affrontare queste drammatiche problematiche e cercare quelle soluzioni idonee a bloccare la chiusura di tanti punti vendita con la conseguente perdita di tantissimi posti di lavoro.
per la FILCAMS CGIL Calabria
Il Segretario Regionale
Luigi Scarnati
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