28/01/12. Uno stillicidio di giovani vite che la Calabria non può tollerare.La morte della piccola Singh Gursewale di soli 4 mesi presso l’ospedale Morelli di Reggio Calabria segue di pochi giorni alla morte di Gessica Rita Spina di Crotone.
E’ un quadro sanitario allarmante che rischia di pregiudicare il già labile livello di fiducia dei cittadini verso il sistema sanitario regionale. Siamo consapevoli che la sanità calabrese ha al suo interno indiscutibili competenze professionali che lavorano con grande abnegazione e spesso in condizioni limite.Tuttavia, i casi di presunta malasanità fin qui registrati offrono lo spaccato complessivo di una sanità con vistose criticità sul piano dell’organizzazione, della funzionalità e della qualità dei servizi. Da nord a sud della Calabria i cittadini conoscono i tortuosi ed incerti calvari di cura. L’azione del Piano di rientro anziché ridurre le criticità le sta accentuando. Dentro questo quadro di precarietà sanitaria si contano le vittime. Serve mettere in sicurezza il diritto alla salute dei calabresi oggi compromesso dalla gestione fallimentare del Commissariamento.
E’ scaduto il tempo della propaganda. Insieme all’azione ispettiva delle diverse Commissioni d’indagine che faranno il loro corso insieme all’azione delle tante Procure coinvolte, la CGIL chiede la presenza diretta del Ministro Balduzzi per accertare lo stato in cui versa la sanità regionale ed assumere decisioni e misure conseguenti allo stato di insicurezza e inappropriatezza in cui vengono erogati servizi essenziali e garantita la qualità delle cure.
Mimma Iannello
Segretaria Regionale CGIL Calabria
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