Una commedia per raccontare il Natale

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08/01/12. Sono state tante le persone che nei giorni scorsi hanno assistito alla commedia  intitolata“…E  Santa Pacenzia”, evento tenutosi nei locali della ex scuola media di Brattirò (nella sezione in cui ha sede l’associazione Enotria). E sono stati tanti gli applausi spontanei che hanno accompagnato lo svolgimento dei dialoghi della rappresentazione.

La “recita”, come è stata definita nel cartello di presentazione, ha avuto come protagonisti  persone di Brattirò, quindi non attori professionisti, ed è stata interpretata in dialetto brattiroese (2 atti di circa 1 ora ciascuno). Quella della commedia natalizia a Brattirò era diventata nei primi anni dello scorso decennio una piacevole consuetudine, poi interrottasi, per essere ripresa lo scorso anno. Si può dire che tutto nasca spontaneamente, nel senso che questo gruppo di amici si ritrova nel periodo prenatalizio per passare del tempo in compagnia ed è così che viene fuori la volontà di ripetere la commedia.

La compagnia teatrale brattiroese (chiamiamola così) che ha messo in scena la commedia è composta dalle seguenti persone che riportiamo qui di seguito proprio come nelle locandine dell’evento, cioè con il loro soprannome (tra parentesi il nome del personaggio interpretato): Peppe Saracinu (Nannu), Rosicea a Marizia (Nanna), Tatty a Marizia (Lisa), Cavaliere Braccio (Totò), Rina i Maria (Tiresa), Mannina a Gaia (Catarina), Zu Cocimu (Pascali), Peppi i Massara (Roccu), Pasquale Costa (Ntoni), Antonio Pollo (Dottore), Francesco Preiti (Cristian), Manuela Ferraro (Maria), Anna Rombolà (Rossella), Giorgia Ferraro (Giuvannina), Mariolina Rombolà (Cinzia), Annamaria Pugliese (Genny). E non si possono non citare coloro che hanno lavorato dietro le quinte: Francesco Braccio (oltre che attore è stato anche il curatore delle musiche), Michele Vita (scenografia), Gerry Rombolà (tecnico audio), Maria Vallone (costumi) e Nando Furchì.

Solitamente a scrivere la bozza della commedia, tracciare trama e impostare la recitazione è Mimma Di Bella, insegnante in pensione, ma sono tutti i personaggi ad arricchire i testi, suggerire modifiche e migliorare l’opera. “…E Santa Pacenzia” è ambientata la sera della vigilia di Natale e la notte tra il 24 ed il 25 dicembre. Attraverso i dialoghi tra i membri di una tipica famiglia calabrese (anzi, brattiroese) emergono le problematiche comuni al giorno d’oggi: il rapporto genitori-figli, il confronto generazionale, le incomprensioni in famiglia, le preoccupazioni, i segreti, etc. Tra gag, equivoci, battute e atteggiamenti comici, la commedia si trascina verso la fine e ci porta al vero significato del Natale, cioè della venuta al mondo di Gesù.

Infatti,  la notte in cui nasce il nostro Messia porta, nel complesso, ad un chiarimento delle varie questioni sorte tra i personaggi, all’emergere della verità, all’affermarsi della necessità di parlarsi, di chiarirsi, di capirsi; detto altrimenti: col Natale si comprende quanto è importante volersi bene.

SERVIZIO A CURA di MarioVallone

 

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