DRAPIA- Nella frazione Brattirò da circa 3 anni è attiva un magnifica, utile ed affiatata realtà: il coro parrocchiale. E’ stato formato nel 2008, periodo in cui guidava la parrocchia brattiroese il compianto don Giuseppe Furchì, scomparso improvvisamente il 6 marzo scorso. Don Giuseppe aveva dato il proprio contributo alla nascita ed all’affermazione del coro; e grazie all’impegno dei componenti di questo “organismo” era riuscito a formare un gruppo unito e operoso di persone che gli davano una mano anche nella gestione e cura della parrocchia. Il sacerdote era orgoglioso di questo gruppo, composto da persone non professioniste, ma molto motivate e volenterose. Tra i membri del coro e il precedente parroco vi è sempre stato un rapporto schietto e sincero, di amicizia e di rispetto. E lo stesso può dirsi ora che a Brattirò il parroco è don Sergio Meligrana, un giovane sacerdote che ha lavorato e lavora sempre per supportare iniziative del genere che rappresentano un momento di crescita per l’intera comunità.
Oggi i membri del coro sono 20, tutte donne, e tra loro ci sono anche delle giovanissime “cantanti”. Ne fanno parte: Giorgia Ferraro, Alice Speranza, Mariolina Rombolà, Caterina Costa, Valentina Costa, Giusy Meligrana, Anna Domenicale, Michela Ragno, Mimma Pugliese, Pina Crudo, Maria Vallone, Laura Pugliese, Mimma Nicolini, Mimma Speranza, Marianna Ferraro, Eleonora Farfaglia, Annunziata Rombolà, Rosella Pugliese e Romana Lorenzo.
Il maestro che “allena” le coriste durante le prove della settimana, e le dirige nel corso delle funzioni domenicali e delle altre commemorazioni e ricorrenze, si chiama Enzo Cotroneo ed è di Tropea. Cotroneo è diventato ormai un cittadino onorario di Brattirò, apprezzato sia per le sue qualità professionali che umane. Il repertorio del “gruppo” cresce di mese in mese, con sempre nuovi pezzi tipici delle celebrazioni eucaristiche, interpretati con crescente bravura e costante impegno.
Queste persone pian piano hanno quindi dato vita ad una realtà importante. Un coro parrocchiale è un qualcosa di certamente positivo in un piccolo paese di poco meno di mille abitanti che specie nella stagione invernale è quasi deserto. Il coro rappresenta una sorta di associazione, un momento di aggregazione e di condivisione vissuto costantemente con partecipazione e spontaneità. Un modo per coltivare e rafforzare forme di amicizia e di collaborazione.
Un “pretesto” per confrontarsi e per parlarsi, magari ogni tanto “litigare”, ma comunque vedersi, affrontare questioni e alla fine superarle aiutandosi reciprocamente. Grazie all’impegno di partecipare alla vita del coro, infatti, queste persone, come già detto, si incontrano anche durante la settimana. Ma non solo quando devono provare per migliorare le loro performance. Talvolta vanno tutte assieme al ristorante a mangiare la pizza e capita, inoltre, che partecipino unite a numerose iniziative di vario tipo organizzate nel circondario.
MARIO VALLONE
Commenti
comments