L’opera, mai piaciuta ai brattiroesi (per non dire ai visitatori estivi), è costata tanto e non è mai servita a niente.
Solo per la sagra del vino del 10 agosto di ogni anno gli organizzatori dell’appuntamento estivo (Associazione Enotria) sono riusciti a trovare una funzione per quella colata di sabbia e cemento adoperandola come bancone distributore di fileja e vino (il famoso “stand Bit”). In tutti questi anni è anche capitato che qualcuno si recasse all’interno di essa per adempiere ai propri bisogni fisiologici.
Il cronista, inoltre, siccome ai tempi della costruzione dell’”opera” frequentava le scuole medie, ricorda che neppure i muratori sapevano cosa stessero facendo e lo manifestavano, ridendo e facendo battute ironiche, agli insegnati ed ai ragazzi che incontravano quotidianamente. Insomma, il “monumento” in questione è stato un vero e proprio sperpero di denaro pubblico.
I lavori da poco avviati non riguarderanno solo tale demolizione ma stanno continuando sul marciapiede della stessa via Vittorio Emanuele, strada che si dipana dall’ex “monumento” fino alla traversa che porta alla farmacia (100 metri circa). Gli operai hanno già provveduto alla rimozione della vecchia pavimentazione che successivamente verrà riqualificata in particolare con la restrizione dell’ampio spazio attualmente riservato ai pedoni e l’allargamento della sezione della banchina destinata al parcheggio delle auto.
L’architetto che si sta occupando dei lavori è il brattiroese Raffaele Pugliese. Al posto del “monumento” ci sarà uno spiazzo, una fontanina e qualche alberello.
L’entrata all’edificio retrostante che, dopo la chiusura delle scuole medie, viene utilizzato da diverse associazioni operanti sul territorio (Us Drapia, Enotria, Pro Loco e Congrega) verrà infine riadattata, resa più funzionale ed esteticamente migliore rispetto a come era stata sistemata più di quindici anni fa.
Mario Vallone
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